domenica 26 giugno 2005

Il pagellone 2004-05: l'allenatore.

Ernesto Valverde è stato allenatore dell'Athletic per 2 anni. Ha riportato la squadra in Europa dopo 6 anni di lontananza al primo tentativo, poi, in questa stagione, ha guidato i biancorossi ad una semifinale di Coppa del Re e ad un tranquillo posto di metà classifica, che è comunque valso almeno l'Intertoto. I risultati sono dalla sua parte, e a tutto ciò bisogna aggiungere la sua straordinaria bravura nel lavoro con i giovani, che ha portato il club a svecchiare molto la rosa (attualmente la più giovane della Liga) e ha rivelato talenti assoluti quali Iraola e Llorente. Io non ho mai amato Valverde e ho avuto con questo allenatore un rapporto strano. Spesso mi ha esaltato con imprese fantastiche, vedi il 2-0 in casa del Real, ma altrettanto spesso mi ha gettato nella frustrazione più completa con partite del cazzo, scelte indecenti e ostracismi ingiustificati verso alcuni giocatori. Mi pento di aver scritto una volta di non volerlo ringraziare; mi pento e torno indietro: grazie mille, Txingurri!

Questo doveroso chiarimento non toglie comunque che quest'anno, a parer mio, Valverde abbia commesso numerosi errori, che vado brevemente a riassumere. A stagione appena iniziata, il nostro ex mister si è dato ad un turnover francamente incomprensibile, visto che i giocatori erano tutt'altro che spremuti e non si vedeva la necessità di cambiare formazione ad ogni partita; i punti decisivi per non farci raggiunere la UEFA sono stati persi soprattutto a inizio torneo, quando si è trovata in campo gente scandalosa come Felipe e Cesar e vi sono state le sconfitte clamorose contro squadrette del calibro di Getafe, Albacete e Levante (quest'ultime due sono poi retrocesse). La difesa è stato soggetta a miriadi di cambiamenti, cosa che ha tolto certezze ai calciatori e solidità alla squadra tutta: come si sa, se c'è un reparto dove sono fondamentali coesione e conoscenza reciproca, è proprio quello arretrato. Quando gli assetti giusti sono stati trovati, troppi punti erano già stati dilapidati, soprattutto in trasferta. Un altro appunto che vorrei muovere al tecnico è ormai risaputo tra gli appassionati di calcio spagnolo: Valverde non ha la capacità di cambiare in corsa. Le sue sostituzioni coinvolgono spesso gli stessi uomini, non prevedono modifiche di ruolo o schema (fa uscire un attaccante per un attaccante, un difensore per un difensore e così via) e risultano spesso inutili. In tante, troppe partite ho visto Txingurri togliere una punta con l'Athletic sotto di un gol... Anche le formazioni inziali mi sono parse spesso tremendamente cervellotiche, studiate quasi per non far giocare certi uomini nonostante la penuria di alternative. E arriviamo così al capitolo principale, quello degli ostracismi. Innanzi tutto, mi sembra incredibile che Valverde abbia scaricato giovani come Jonan, Bordas, Angulo e Azkorra che proprio lui aveva portato in prima squadra; posto che alcuni di loro avessero bisogno di maturare, non riesco a capire come un ragazzo di talento come Jonan, che l'anno scorso aveva giocato (e bene) 21 partite, quest'anno sia sparito per mesi interi dopo le gare iniziali. Vistoso calo del calciatore? Mancanza di concentrazione? Oppure contrasti con l'allenatore, come nel caso di Azkorra (spedito in prestito al Recreativo in gennaio dopo una lite con Txingurri)? Ma la parte più scandalosa riguarda principalmente tre nomi: Arriaga, Javi Gonzalez e Guerrero. Se infatti le pochissime presenze di gente come Felipe, Oskar Vales e Cesar sono motivate dall'indubbia scarsa qualità dei giocatori, non capisco come si possano tenere fuori due dei senatori della squadra e un giovane di bellssime speranze. Partiamo da quest'ultimo. Arriaga ha iniziato l'anno giocando alcune partite (peraltro mai nel suo vero ruolo, la seconda punta), poi è stato allontanato dalla squadra e non ha più fatto capolino in campo fino a maggio. Con un Etxeberria giù di tono e autore di 3 reti 3, una chance all'attaccante di Ermua poteva essere accordata, anche perchè il modulo a due punte da trasferta si adattava meravigliosamente alle sue caratteristiche. Javi Gonzalez ha pagato a caro prezzo un infortunio in allenamento e in pratica ha smesso di giocare a marzo, nonostante la sua esperienza potesse essere a parer mio determinante in certe occasioni. Infine, Guerrero. Tre reti in 12 spezzoni di partita non sono bastati al Capitano non dico per rientrare nel giro dei titolari, ma nemmeno per giocare più di 10 minuti ogni 2-3 gare. Julen non ha giocato neanche una partita intera in Liga ed è partito dall'inizio la miseria di tre volte, tutte in Coppa del Re e contro avversarie di serie inferiori. Perchè? Per quale motivo Valverde ha fatto giocare almeno una volta dall'inizio ogni giocatore in rosa tranne lui? A che pro sostituire l'infortunato Yeste spostando nella posizione di trequartista centrale Ezquerro, che non ha mai giocato in quel ruolo, o Tiko che non ci giocava da anni, invece di mettere Guerrero, alternativa naturale al numero 10? Sono domande che non avranno risposta, ma credo che chiunque abbia capito che c'erano motivazioni non proprio tecniche dietro questo ostracismo, che mi ha ricordato moltissimo i tempi in cui Lippi, allenatore dell'Inter, preferiva un acerbissimo Mutu e anche Nello Russo (?) a Roberto Baggio. Speriamo che con Mendilibar la musica cambi. Insomma, che voto dare a Valverde? Obiettivamente, un 7 mi sembra giusto. Ha fatto bene, ma avrebbe potuto fare meglio. Ci ha fatto sognare e di questo gli siamo grati. Non gli perdonerò mai il caso-Guerrero. In bocca al lupo, Txingurri.

mercoledì 22 giugno 2005

Goodbye, Asier.

E così, alla fine, ha firmato per il Chelsea. La conclusione della telenovela-Del Horno si è avuta ieri, quando il presidente Lamikiz e Peter Kenyon hanno raggiunto l'accordo: 12 milioni di euro che potranno diventare 18 a seconda delle partite giocate e dei trofei vinti dal calciatore. Una stima plausibile fissa dunque il prezzo di Asier all'incirca su 16 milioni, una cifra rilevante che va perfettamente incontro alle richieste del club biancorosso. La perdita tecnica è notevole, tuttavia alcuni giovani di belle speranze (Casas, Moya, Amorebieta e Tarantino) potrebbero compensarla a sufficienza; resta ben chiaro, comunque, che un esterno sinistro con quel cross, con quel tempo di inserimento (ha segnato ben 17 gol in Liga) e con quella travolgenza in fase di discesa a Bilbao non si rivedrà per un pezzo. Per lo meno adesso le finanze del club tornano a repirare: il buco di 29 milioni di euro verrà parzialmente riempito e si potrà pensare al rinnvo di Yeste e a qualche rinforzo. Insomma, sono triste, sì, ma potrebbe andare peggio.

Parlando di mercato, è sfumato l'acquisto del giocatore che da mesi veniva indicato come primo rinforzo per Mendilibar, Gaizka Garitano. Il 30enne centrocampista si è infatti accasato alla Real Sociedad, l'unica squadra che, stando a quanto dichiarato dallo stesso giocatore, si è fatta avanti con una proposta concreta. Molto probabilmente l'Athletic ha deciso di non presentare la propria offerta, visto che i calciatori dell'Eibar (ex squadra di Garitano) sono tutti opzionati dal club di Donosti.

venerdì 17 giugno 2005

Il futuro si chiama Llorente.

Non parlo mai di nazionale spagnola, ma oggi devo fare un'eccezione, un'eccezione con un nome ed un cognome: Fernando Llorente. Il 19enne ariete dell'Athletic è infatti capocannoniere provvisorio del Mondiale Under 20 in Olanda con 5 reti in due sole partite. All'esordio Nando ma messo la sua firma nel 3-1 rifilato al Marocco, quindi ha segnato un poker strepitoso al Cile nel 7-0 che ha regalato ali ottavi alla Spagna: gol di testa, di rapina, di potenza per illustrare un campionario tecnico che ha scomodato paragoni illustri da parte della stampa, l'ultimo dei quali con il grande Julio Salinas. Su di lui ho già scritto una scheda e non voglio ripetermi; aggiungerò solo che, gestito bene, questo ragazzo potrà davvero diventare uno degli attaccanti più forti della Liga.

La scheda di Llorente.

martedì 14 giugno 2005

Aritz Aduriz Zubeldia.

Nato a Donostia-San Sebastian (Gipuzkoa) l'11/02/1981. Attaccante centrale in forza al Valladolid, 1,77 m per 75 kg, è una delle maggiori rivelazioni della Segunda Division spagnola. Ambidestro, nonostante una struttura fisica non eccezionale è un giocatore roccioso, insospettabilmente potente e difficile da marcare, bravo a proteggere il pallone e a far salire la squadra; veloce, rapido nei cambi di direzione, è dotato di buona tecnica e sovente cerca l'uno contro uno in cui è molto forte. Pur non essendo un gigante si fa rispettare anche sui colpi di testa e, tanto per gradire, è il rigorista della squadra. Dopo aver svolto la trafila nelle giovanili dell'Athletic Bilbao, nel 2002/03 fa il suo esordio in prima squadra, guidata allora dal tecnico Heynckes, nella partita di Coppa vinta 2-1 sull'Amurrio; in campionato gioca tre partite, la prima delle quali contro il Barcellona nella seconda giornata. Le sue prestazioni non convincono però i dirigenti baschi, che l'anno successivo lo cedono al Burgos in Segunda B; 16 gol in 36 partite sono sufficienti per farlo approdare al Valladolid in questa stagione. Quando manca solo una giornata al termine della Segunda, Aduriz ha segnato 14 reti in campionato e 2 in Coppa del Re, cifra che potrebbe essere più alta se il giocatore non fosse stato fermo per più di due mesi a causa di un infortunio. L'Athletic non sembra interessato a ricomprarlo, tuttavia le sue ottime prestazioni hanno attirato l'attenzione di club del calibro di Valencia, Deportivo e Real Sociedad. E' un attaccante completo e ancora giovane, pronto per ritentare l'avventura in Prima Divisione.

Scheda ospitata anche da FootballArt.

sabato 11 giugno 2005

Garitano alla Real?

Una brutta notizia per Mendilibar e per il progetto che vuole portare avanti all'Athletic: Gaizka Garitano, il suo uomo di fiducia all'Eibar, è vicinissimo alla Real Sociedad. Il sì dell'allenatore dei giputxi Amorrortu (ex giocatore dell'Athletic) ha spinto il ds Olabe a muoversi in direzione del capitano dei rossoblu, anche perchè da Bilbao nessun segnale concreto ha mai fatto seguito alle voci sull'interessamento per il 30enne centrocampista. Bisogna poi ricordare che la squadra di San Sebastian detiene un diritto di prelazione su tutti i giocatori dell'Eibar (una formazione praticamente satellite dei biancoblu), che peraltro costano la metà in caso di acquisto da parte della Real. Nel caso di Garitano, il prezzo scenderebbe dal milione chiesto all'Athletic a 450.000 euro scarsi. Insomma, un vero affare per i donostiarri, considerata l'annata strepitosa giocata dal capitano dell'Eibar. L'Athletic rischia fortemente di lasciarsi scappare un giocatore che il futuro tecnico Mendilibar ritiene pedina importantissima, quasi fondamentale, nella sua scacchiera tattica; già si inziava a parlare di uno spostamento definitivo di Gurpegi in difesa per far posto a Garitano nella coppia mediana con Orbaiz. La società biancorossa, forse convinta di poter prendere agevolmente il giocatore a fine campionato (la Segunda Division termina il 19 giugno), non ha fatto alcuna offerta ufficiale e al 90% si vedrà soffiare Garitano dai cugini realisti. Sempre in tema di trasferimenti vacillanti, sembrava che il prossimo acquisto di Kaladze da parte del Chelsea facesse svanire il passaggio di Del Horno ai londinesi; Mourinho ha tuttavia assicurato che intende ancora puntare sul terzino di Gallarta, anche perchè utilizzerà il difensore del Milan come centrale e anche come mediano (suo ruolo originario, nel quale rende al massimo).

Lista ufficiale dell'Athletic Club Bilbao per l'Intertoto.

1 - Iñaki Lafuente (P)

2 - Javier Casas (D)

5 - Felipe Guréndez (D)

8 - Julen Guerrero (C)

11 - Javi González (D)

21 - Jonan García (C)

22 - Joseba Arriaga (A)

26 - Igor Angulo (A)

27 - Aritz Solabarrieta (C)

28 - Asier Ormazabal (D)

29 - Ustaritz Aldekoaotalora (D)

30 - Fernando Amorebieta (D)

31 - Jon Moya (D)

32 - Andoitz Galdós (C)

33 - Pablo Paredes (C)

34 - Javier Iturriaga (C)

35 - Joseba Garmendia (C)

36 - David De Paula (A)

37 - David Lizoain (A)

38 - Mikel Dañobeitia (A)

39 - Gontzal Rodríguez (C)

40 - Mikel Martins (C)

41 - Ibon Gutiérrez (C)

42 - Eder Martínez (D)

43 - Miguel Escalona (P)

I giocatori iscritti sono 25, uno in più di quelli che avevo anticipato; il nome nuovo è quello del centrocampista Joseba Garmendia (20 presenze e 3 gol quest'anno nel Bilbao B), che il mio amico Remo segnala tra i giovani più interessanti del vivaio biancorosso.

venerdì 10 giugno 2005

Altri due rinnovi: Tiko e Casas.

I continui rinnovi dei giocatori dell'Athletic non possono che fare piacere a noi tifosi: dimostrano attaccamento alla maglia e voglia di credere in un progetto a lunga scadenza. Gli ultimi in ordine di tempo a firmare il prolungamento sono stati il giovane difensore Casas e Tiko, che vestiranno di biancorosso fino al 2010. Il centrocampista nativo di Pamplona, gran tiratore, uomo di carisma e molto amato dalla tifoseria, è approdato al club di Bilbao nel 1999, prelevato dall'Osasuna, e con i Leoni ha fatto il suo esordio in Primera in uno storico incontro con il Malaga, vinto in rimonta per 4-3 (al 72' il Malaga conduceva 3-1). Con l'Athletic ha disputato 188 partite totali e segnato 25 gol. Quest'anno ha giocato 31 partite (condite di 3 reti e 6 assist), tuttavia ha fatto più panchina del solito a causa dell'esplosione della coppia Orbaiz-Gurpegi e di alcuni problemi fisici che si sono trascinati per diversi mesi. Il suo rinnovo resta molto importante, perchè Tiko è un elemento di sicuro valore e con una forte presa sullo spogliatoio; magari non giocherà più ai livelli eccelsi dell'anno di grazia 2001-02, tuttavia resta uno dei cardini del centrocampo dell'Athletic. Di Casas sono meno entusiasta, però l'ho visto giocare in poche occasioni e sono convinto che il prolungamento per altri cinque anni dimostra la fiducia della dirigenza nei suoi margini di miglioramento. Adesso mancano Lafuente e Yeste, poi Lamikiz avrà rinnovato tutti i contratti in scadenza il prossimo anno.

Mikel Arruabarrena, goleador principe del Bilbao B con 15 reti in 34 incontri, non ha rinnovato il suo contratto con il club. Al giocatore era stato proposto un prolungamento di un anno con la seconda squadra, mentre il suo desiderio era di fare almeno la preparazione sotto la guida di Mendilibar; quando ha capito di non poter competere per un posto tra i "grandi", ha deciso di andarsene, probabilmente all'Osasuna. Peccato, all'Intertoto avrebbe fatto comodo.

Iban Zubiaurre ha negato le voci di possibili contatti con l'Athletic. Seconda la stampa sportiva spagnola, al giovane terzino destro della Real Sociedad sarebbero state fatte pressioni da parte dei bilbaini per non rinnovare il contratto, in scadenza nel 2006, seguite dalla proposta di accasarsi con i biancorossi al termine della prossima stagione. Il futuro erede di Lopez Rekarte ha smentito tutto, sottolineando che la sua priorità è continuare a giocare con i donostiarri. Visto il prossimo tesseramento di Exposito, anche secondo me queste sono solo voci.

mercoledì 8 giugno 2005

La lista per l'Europa.

La conferma ufficiale arriverà entro oggi, ma ormai nell'ambiente tutti danno per scontata la partecipazione dell'Athletic alla prossima Coppa Intertoto. I dettagli che erano circolati ieri non erano esatti: il club basco, infatti, approfitterà della rinuncia del Middlesborough e non di una squadra minore. L'Athletic sarà inserito al secondo turno, dove incontrerà la vincente di CFR Cluj (Romania) - FK Vetra (Lituania); l'andata si terrà il 2 o il 3 luglio, mentre il ritorno verrà disputato sette giorni dopo al San Mamés. E' innegabile che il livello di questo Intertoto sarà piuttosto elevato: molti prestigiosi club europei hanno avuto un'annata tribolata, dunque al via troveremo squadre dal pedigree di altissimo livello come Borussia Dortmund, Amburgo, Olympique Marsiglia e Valencia, insieme ad altre ottime compagini quali Newcastle, Wolfsburg, Lazio, Lens e Deportivo; insomma, se l'Athletic dovesse arrivare in fondo potrebbe incontrare rivali molto pericolosi. Il neo tecnico Mendilibar non avrà neanche il tempo di finire la conferenza stampa di presentazione che sarà subito impegnato in partite ufficiali e determinanti per l'annata del club; il mister di Zaldibar finirà il campionato con l'Eibar il 19 giugno e non potrà nemmeno andare in vacanza, visto che dovrà iniziare la preparazione con i giocatori impegnati nell'Intertoto. Mendilibar non ha comunque perso tempo e ha già comunicato alla società la sua lista per i primi impegni; i titolari di questa stagione saranno in ferie, come previsto, fino a metà luglio, dunque verranno convocati quei giocatori della prima squadra che hanno giocato meno. Il resto della rosa sarà composto da elementi promettenti del Bilbao B e da alcuni calciatori in rientro dai prestiti in Seconda divisione, con le rilevanti assenze di Azkorra e Bordas, impegnati in campionato fino al 19 giugno, Tarantino, convocato ai Giochi del Mediterraneo under 22 di fine giugno, e Fernando Llorente, convocato dalla Spagna per il Mondiale under 20. Julen Guerrero è il giocatore più prestigioso del gruppo e a lui toccherà guidare una pattuglia di ragazzini alla conquista della UEFA (o almeno fino alle semifinali di Intertoto, quando dovrebbero rientrare i titolari).

Questo l'elenco dei 24 giocatori (tra parentesi la squadra dove hanno militato quest'anno):

Portieri:

Lafuente (Athletic), Escalona (Racing de Ferrol) o Pampin (Bilbao B).

Difensori:

Javi Gonzalez, Felipe e Casas (Athletic), Ormazabal, Ustaritz, Amorebieta e Moya (Bilbao B), Eder Martinez (Sestao River).

Centrocampisti:

Guerrero, Jonan e Solabarrieta (Athletic), Martins, Galdos, Paredes, Iturriaga, Gontzal e Gutierrez (BIlbao B).

Attaccanti:

Arriaga (Athletic), Angulo (Nastic de Tarragona), De Paula e Lizoain (Bilbao B), Dañobeitia (Sestao River).

martedì 7 giugno 2005

Alla fine, l'Europa.



E' di oggi la notizia che l'Athletic Bilbao ha ricevuto un invito ufficiale della UEFA per partecipare alla prossima edizione della Coppa Intertoto, la cui vittoria, come noto, permette di disputare la Coppa UEFA. Lunedì prossimo è prevista la riunione della giunta direttiva del club che deciderà se accettare o meno l'offerta della federazione europea, anche se dovrebbe trattarsi di una pura formalità, visto che il presidente Lamikiz aveva iscritto la squadra nelle liste Intertoto già alcuni mesi fa. I biancorossi non erano riusciti a qualificarsi sul campo (i due posti disponibili sono stati appannaggio di Valencia e Deportivo), tuttavia la rinuncia di una formazione appartenente ad un campionato minore ha lasciato un vuoto che la UEFA ha deciso di colmare con un club prestigioso come quello bilbaino, autore peraltro di una discreta stagione europea quest'anno. Fondamentalmente l'idea di disputare un torneo come l'Intertoto non mi esalta, per due motivi in particolare: per prima cosa, bisogna effettuare una preparazione anticipata che fa andare a mille fino a novembre e dopo lascia spompati; in secondo luogo, non ricordo molte squadre che abbiano vinto l'Intertoto e siano poi andate avanti in UEFA (a memoria mi vengono in mente il Bologna e il Villarreal). Se però la società, come preannunciato, metterà i ragazzi più promettenti del Bilbao B nelle prime gare e farà disputare gli ultimi turni ai titolari in luogo delle amichevoli estive, potrebbe essere una buona idea farlo. Altra cosa sarà andare avanti, ma almeno entreranno un pò di soldi nelle casse societarie.

Non ho potuto parlarne nei giorni scorsi causa impegni universitari, tuttavia è successa una cosa molto grave per i rapporti esterni del club. In breve, c'è stato uno strappo con l'Osasuna, la squadra di Pamplona (dunque, basca a tutti gli effetti), che potrebbe avere gravi conseguenze in futuro. Il motivo del contendere è che l'Athletic ha prelevato due calciatori, Ismael Lopez e Javier Eraso, dalle giovanili del club navarro. Il presidente dell'Osasuna Patxi Izco non ha gradito, anche perchè era in vigore una specie di "patto di non aggressione" sui rispettivi giovani dei club baschi, e ha deciso, un pò a sorpresa, di rompere le relazioni con l'Athletic e con le formazioni minori ad esso satelliti; ciò significa non partecipare più a tornei amichevoli, ritenere persona sgradita chiunque abbia rapporti con la squadra di Bilbao ed interrompere le relazioni sportive e commerciali tra i due club. Insomma, un bel casino. Chi rischia di più adesso sono i ragazzi delle giovanili, che potrebbero finire in mezzo a delle contese molto più grandi di loro. Rischia moltissimo anche l'Athletic stesso, perchè per una squadra come quello biancorossa, che pesca i suoi giocatori unicamente nelle province basche, l'investimento sui giovani è fondamentale: se il subisce il boicottaggio dell'Osasuna, che controlla il bacino navarro, in futuro sarà dura. Anche perchè il famoso patto di non aggressione era già stato rotto dalla Real Sociedad con il tesseramento della giovane punta dell'Athletic Juvenil Imanol Agirretxe, che peraltro ha esordito in Primera quest'anno mettendo a segno anche un gol.

domenica 5 giugno 2005

Il pagellone 2004-05: gli attaccanti.

Ezquerro 7,5: senza ombra di dubbio, questa è stata la sua migliore stagione con l'Athletic. 19 reti complessive, tante gare splendide e una continuità di prestazioni che purtroppo non aveva mai avuto prima. Il Barça, non per nulla, lo ha ingaggiato per la prossima temporada; se giocherà su questi livelli, potrà ritagliarsi uno spazio importante anche tra i campioni in carica. Nell'annata più bella, anche un grande rimpianto: il gol fallito clamorosamente in semifinale col Betis, una rete che avrebbe significato la finale. Perla della stagione: cosa scegliere tra la tripletta storica allo Standard Liegi (unico giocatore dell'Athletic a realizzare un hat trick in Europa), il gol numero 4000 dei biancorossi in Liga, il "sombrero" al Racing e le altre mille magie di Santi? Propendo per la rete realizzata nell'andata con la Real Sociedad, una serpentina partita da 40 metri e conclusa con un tocco sotto da palati finissimi.

Etxeberria 5,5: è brutto doverlo dire, ma quest'anno il Gallo ha deluso parecchio. Partito con la ferma intenzione di riconquistare la nazionale perduta dopo Portogallo '04, aveva iniziato benissimo segnando alla prima giornata con l'Osasuna, poi ha cominciato a spegnersi partita dopo partita. Il suo apporto di assist è stato notevole (7), però sotto porta non c'è mai stato: 3 reti in Liga, 1 in Coppa e 2 in UEFA sono una miseria per un attaccante che ha giocato 48 partite in stagione. C'è da dire che con Valverde ha allontanato parecchio il suo raggio d'azione dall'area avversaria, tuttavia sono state proprio le prestazioni nude e crude a non convincere. Lo attendiamo il prossimo anno con le pile nuovamente cariche. Perla della stagione: il bellissimo gol alla Steaua Bucarest nel gironcino di UEFA.

Arriaga 6,5: ha giocato solamente 14 partite e tuttavia ha fatto quasi sempre vedere di non meritare la panchina in cui lo ha confinato Valverde. Era partito come prima riserva dei trequartisti laterali (pazzesca, a parer mio, la scelta di non provarlo mai da seconda punta quando è stato usato il 4-4-2), poi Txingurri ha smesso di fare turnover e lui non ha quasi più messo piede in campo: a novembre aveva 10 presenze, in seguito ha giocato solo 4 partite in 5 mesi. Quando è stato chiamato in causa è spesso risultato molto utile, come a Maiorca (un assist). Il prossimo anno dovrebbe avere l'ultima chance, speriamo che non la sprechi perchè io continuo a ritenerlo molto forte. Perla della stagione: archiviamolo in fretta questo campionato...

Urzaiz 7+: ma che stagione splendida ha fatto l'ariete di Tudela?!? La società gli ha rinnovato il contratto a furor di popolo, sulla scorta delle grandissime prestazioni di quest'anno. Ad inizio temporada ha tenuto l'Athletic a galla con le sue reti (12 a fine torneo), poi ha tirato un pò il fiato ed è stato chiamato a fare da chioccia per la promessa Llorente. Annata più che positiva, impreziosita da numeri (357 presenze e 118 gol in gare ufficiali con l'Athletic) che lo fanno entrare di diritto nella storia del club di Bilbao. Perla della stagione: la rete numero 100 in Liga con la maglia biancorossa, arrivata proprio nel derby con la Real Sociedad.

Llorente 7+: su questo ragazzo si riversano tutte le speranze dei tifosi biancorossi per i prossimi anni. E' entrato in sordina in Prima squadra, ma il suo esordio con l'Espanyol è stato fragoroso come una bomba: partita splendida, giocata con talento e maturità eccezionali, tanto che giornalisti e tifosi sono impazziti dietro le lunghe leve di questo classico centravanti di manovra, diventato nel giro di pochissimo tempo una vera e propria star. Ha segnato pochino (3 gol in Liga in 15 gare, molte però da subentrato), tuttavia ha impressionato per le proprie qualità. Il prossimo anno è atteso dalla cruciale temporada della conferma: a Mendilibar il compito di gestirlo, a lui quello di non montarsi la testa. Se non si perde, è destinato a diventare uno degli attaccanti più forti d'Europa. Perla della stagione: la tripletta al Lanzarote nel suo esordio in Coppa del Re, fondamentale per il passaggio ai quarti.

giovedì 2 giugno 2005

Il pagellone 2004-05: i centrocampisti.

Orbaiz 8: il migliore in assoluto, a parer mio, della stagione biancorossa. Punto fermo della squadra, ha giocato moltissimo (35 partite di Liga, 7 di Coppa del re, 8 di UEFA) e quasi sempre alla grande. E' un giocatore eccezionale, capace di coniugare qualità e quantità, corsa e cervello, contrasti e lanci millimetrici. Qualcuno mi darà dell'esaltato ma continuo a ritenerlo uno dei registi più forti del mondo. Annata perfetta. Perla della stagione: il gol buono non datogli al Bernabeu, un tiro strepitoso da 45 metri che mi ha ricordato certe prodezze di Maradona.

Gurpegi 7,5: gioca ogni partita con la spada di Damocle della squalifica sulla testa, eppure è spesso uno dei migliori in campo. Tecnicamente non è granchè, però è quel tipo di giocatore che serve in tutte le squadre, perchè corre per dieci, recupera un'infinità di palloni ed è una diga importante davanti alla difesa. Impiegato come centrale difensivo in molte trasferte, si è sempre disimpegnato bene e ha fatto vedere di essere utilissimo per la sua abilità sulle palle alte. Se lo squalificano sono problemi grossi. Perla della stagione: il gol al Racing Santander nel giorno della protesta ufficiale sul caso doping.

Tiko 6,5: continua purtroppo a non ripetere le prestazioni straordinarie della stagione 2001-02, che lo portarono dritto dritto in nazionale, però resta sempre un giocatore valido nel cuore del centrocampo biancorosso. Quest'anno ha patito la panchina iniziale, ma è stato bravo ad aspettare il suo momento e alla fine è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante ed a segnare 3 gol. Ha accusato un pò troppe battute a vuoto e fondamentalmente ha perso lo status di intoccabile, tuttavia si è rivelato un jolly importante e prezioso per la sua pericolosità nel tiro da lontano. Perla della stagione: il gol del momentaneo pareggio nella strepitosa vittoria per 4-3 sull'Osasuna.

Yeste 7,5: ha numeri da fuoriclasse e del genio possiede anche quelle tendenze all'autocompiacimento estetico o all'assenza ingiustificata che rappresentano croce e delizia di tanti grandi campioni. Quando è stato in giornata ha fatto vincere da solo le partite all'Athletic, mentre a volte la squadra ha giocato in 10. Imprescindibile in ogni caso, con i suoi gol (8) e i suoi assist (9) ha lasciato una griffe prestigiosa sulla stagione del club. Peccato per l'inizio di Liga un pò così, che gli impedisce di prendere un voto pieno. Perla della stagione: innumerevoli, dal gol qualificazione al Trabzonspor (con relativo sfoggio di mutande rigorosamente marca Athletic) alle straordinarie prestazioni contro Osasuna e Betis, in cui ha trascinato la squadra alla rimonta; se devo scegliere, però, dico tutto il match di andata contro il Barcellona, una gara giocata a livelli da Pallone d'oro.

Guerrero 116: arriviamo alle note dolenti. Quest'anno il Capitano ha pagato l'ostinato ostracismo a cui lo ha sottoposto Valverde, che lo ha relegato ai margini della squadra in maniera del tutto ingiustificata. Sì, certo, non sarà più lo Julen dei tempi belli, però non è possibile vedere un tecnico inventarsi di tutto pur di non mettere un giocatore, anche quando quel giocatore dimostra di essere in forma. Veder scendere in campo uno Jonan fuori fase, un Tiko non più abituato al ruolo di trequartista o addirittura un Ezquerro fuori posizione mi ha ricordato i tempi in cui Lippi preferiva un Mutu acerbissimo o addirittura Nello Russo a Roberto Baggio. Incomprensibile autolesionismo. Nessuno pretende che Julen scalzi Yeste dal ruolo di trequartista titolare, ma almeno fatelo giocare quando Fran è fuori. Nonostante la miseria di 12 partite giocate in Liga, nonostante l'umiliazione di non essere convocato in tante occasioni, nonostante non sia mai stato titolare una sola volta (cosa che invece è successa a gente come Cesar o Felipe), nonostante tutto, insomma, Guerrero ha giocato la migliore stagione da tre anni a questa parte, riuscendo a segnare il 100° gol in campionato con l'unica maglia da lui indossata in carriera, quella dell'Athletic. Per quanto riguarda il voto, non sono impazzito: 116 sono le reti totali del Capitano in biancorosso. Alla temporada darei un 7, all'uomo 10 e lode. Perla della stagione: il gol numero 100 è senza dubbio il momento-simbolo dell'annata di Julen, ma l'emozione più grande me l'ha data la rete decisiva nel 4-3 con l'Osasuna, siglata nel recupero con un tocco di fino. Quante emozioni, Capitano!

Jonan 5,5: partiva pieno di speranza dopo la buona stagione scorsa, si è ritrovato ben presto fuori anche dalla panchina. Tanta tribuna, molte partite in cui non è stato convocato: Valverde non è stato tenero con colui che veniva definito un suo pupillo. Forse si è esaltato troppo dopo i fasti del 2004, eppure mi resta la sensazione che ci sia qualcos'altro; è vero che un allenatore vede i suoi ragazzi ogni giorno e li valuta meglio di tutti, però mi sembra strano passare in pochi mesi dall'essere una grande speranza a non giocare mai. Peraltro, quando l'ha fatto non ha mai lasciato il segno, dunque Txingurri le sue ragioni le aveva, eccome. Perla della stagione: nessuna.

Solabarrieta 6+: è salito quest'anno in prima squadra e ha fatto vedere stoffa e personalità da vendere. Fisicamente è un granatiere, sa giocare in svariate parti del campo (anche se il suo ruolo principale è quello di mediano destro) ed è il tipico giocatore che piace agli allenatori, magari non appariscente ma molto concreto. Ha giocato in tutte le rappresentative giovanili della Seleccion spagnola (è stato campione d'Europa con l'under 19) e questo depone in suo favore. Perla della stagione: l'esordio in Prima Divisione nella vittoriosa partita contro il Villarreal.

Felipe sv.

Brevi di mercato.

Jonan Garcia con tutta probabilità non vestirà la casacca dell'Athletic il prossimo anno. Il trequartista di Ripa aveva esordito due anni orsono giocando un buon campionato, tuttavia quest'anno Valverde lo ha impiegato col contagocce e anche il suo successore Mendilibar non sembra convinto delle potenzialità del giovane numero 21. All'orizzonte si prospetta una cessione del giocatore, magari con la formula del diritto di riscatto utilizzata dal club con Unai Exposito e David Karanka.

Ad Oskar Vales, difensore e mediano centrale, la società non proporrà il prolungamento del contratto in scadenza a fine giugno. Vales, 31 anni a settembre, in questa stagione non ha giocato nemmeno un minuto in partite ufficiali (almeno l'anno scorso due gare le aveva fatte...) e ormai è chiaro che non rientri più nei piani del club. Sembra che il Racing Santander sia interessato al suo cartellino.

Ieri c'è stata una dichiarazione importante di Lamikiz: "Non pagheremo per riacquistare un giocatore che è già stato nostro", ha detto il presidente in riferimento ad Aitor Ocio. Non capisco il senso di queste parole: Ocio è l'unico difensore basco di valore europeo presente attualmente sul mercato e il fatto che abbia giocato nell'Athletic fino a due anni fa non giustifica il rifiuto di Lamikiz verso un'offerta in soldoni, anche perchè non è stata la giunta direttiva da lui presieduta a lasciare che se ne andasse a parametro zero. Aspettare un altro anno per prenderlo gratis mi sembra un'idiozia, visto e considerato che abbiamo la difesa più allegra della Liga (l'Athletic è la squadra che ha incassato più gol nei campionati del 21° secolo).

mercoledì 1 giugno 2005

Il pagellone 2004-05: i difensori.

Iraola 7,5: ha 23 anni ma gioca con la sicurezza e la bravura di un veterano della Liga. Un'annata splendida per il giovane terzino destro di Usurbil: 4 reti, 6 assist, tantissime prestazioni maiuscole. Mezzo voto in meno per i troppi rigori sbagliati, altrimenti sarebbe stato perfetto. Una delle colonne su cui costruire l'Athletic del futuro, visto che ha rinnovato fino al 2010. Perla della stagione: il bellissimo gol del 2-0 in casa del Real Madrid.

Murillo 5,5: dalla sua ha un'età ancora verde, però in questa temporada era stato chiamato a compiere quel salto di qualità che non c'è stato. Vulnerabile sulle palle alte, fisicamente acerbo, ha discreti margini di miglioramento ma non sembra il centrale buono per dare alla squadra la solidità di cui ha bisogno, infatti ha giocato meglio quando è stato impiegato sulla destra. Da rivedere, per adesso è rimandato a settembre. Perla della stagione: sinceramente ricordo soprattutto i suoi errori.

Luis Prieto 7: l'uomo più affidabile del pacchetto centrale. Non ama i fronzoli, è bravo in marcatura e con lui gli attaccanti hanno vita dura. Non è ottimo di testa e questa carenza si è fatta sentire, perchè l'Athletic dietro non ha nessuno veramente convincente sulle palle alte. In ogni caso, temporada positiva per lui nonostante un avvio un pò incerto. Perla della stagione: nelle tre partite consecutive di aprile in cui la squadra non ha subito gol è stato praticamente perfetto.

Lacruz 6+: ha ricominciato a giocare dopo 7 mesi di stop per un infortunio al ginocchio e ovviamente non è stato subito al top. Una volta ripresa confidenza con il campo, è tornato il giocatore che conosciamo: duro, falloso, capace di grandi prestazioni ma anche di errori clamorosi. Resta comunque l'uomo attualmente più indicato per affiancare Prieto. Perla della stagione: il ritorno al gol con l'Albacete dopo la lunghissima assenza.

Del Horno 7: stagione contrastata per il terzino sinistro di Gallarta. Le voci di mercato lo hanno rincorso da gennaio fino ad oggi e le sue prestazioni ne hanno risentito, ciò nonostante è risultato ugualmente uno dei migliori giocatori per rendimento complessivo. 3 reti, innumerevoli cross in mezzo, grande spinta e qualche amnesia difensiva. Ci mancherà, e molto. Perla della stagione: l'ennesimo gol siglato in carriera contro il Real Madrid, l'ultimo, con tutta probabilità, della sua storia in biancorosso.

Karanka 5: il voto potrebbe essere più basso, ma non voglio infierire a causadel grave infortunio che lo ha colpito. Lento, fuori dal gioco, è apparso spesso impresentabile per questi livelli. Il centrale forte ed elegante che era prima di passare al Real è ormai lontano anni luce. Forse è rimasto a Madrid, perchè da quando è tornato a Bilbao non si è più visto. Ha ancora un anno di contratto, ma credo che il campo lo rivedrà col binocolo. Perla della stagione: ehm...

Casas 5,5: l'ho visto giocare in poche occasioni, tuttavia non mi ha mai impressionato più di tanto. Il fatto che si facciano i nomi di Tarantino e Amorebieta per prendere il posto di Del Horno sulla sinistra rafforza la mia teoria che anche in società non scommettano più di tanto sulle sue potenzialità. Da rivedere, anche se non sembra un giocatore di grande valore. Perla della stagione: giocare 19 gare di Liga, 6 di Coppa e 2 di UEFA mi sembra già abbastanza.

Javi Gonzalez 6: il vecchio filibustiere autore di tante scorribande sulla fascia destra ha giocato solo 12 partite in questa stagione. Forse paga la sua amicizia con lo scomodo Guerrero, oppure sconta l'esplosione delle nuove leve (ma Murillo non mi sembra affatto superiore). Secondo me avrebbe fatto un gran comodo, però Valverde non la pensava così. Voto di stima. Perla della stagione: si è fatto tutto il campo per abbracciare Julen dopo il gol del 4-3 all'Osasuna. Se vi par poco...

Cesar 4,5: ha giocato titolare tre volte e l'Athletic ha perso tre volte. Non è da prima Divisione, a fine stagione se ne andrà senza rimpianti. Perla della stagione: ma per carità...

Oskar Vales e Moya sv.