martedì 20 settembre 2005

Altri risultati della 3a giornata.

Osasuna-Sevilla 1-0: 63' David Lopez

Alaves-Getafe 3-4: 6' (rig.), 13' e 66' (rig.) Nené (A), 8' Belenguer, 26' e 38' Riki, 50' Pernia

Celta Vigo-Racing Santander 0-1: 60' Casquero

Cadiz-Villarreal 1-1: 38' José Mari (V), 45' Oli

Betis-Zaragoza 0-0

Espanyol-Real Madrid 1-0: 68' Jarque

Atletico Madrid-Barcelona 2-1: 6' Eto'o (B), 18' Fernando Torres, 46' Kezman

Valencia-Deportivo La Coruña 2-2: 24' Tristan (D), 51' Villa su rigore, 80' Miguel, 83' Sergio (D)

Mallorca-Real Sociedad 5-2: 5' Yordi, 20' Novo (R), 45' Xabi Prieto (R), 58', 59' e 86' Arango, 90' Choutos

Classifica:
Getafe, Deportivo 7
Celta, Osasuna, Espanyol 6
Valencia 5
Athletic, Barcelona, Cadiz, At. Madrid, Sevilla, Betis 4
Mallorca, Zaragoza, Real Madrid, Racing, Malaga, Real Sociedad 3
Villarreal 2
Alaves 1

E' un inizio di Liga davvero particolare quello a cui stiamo assistendo finora. Le grandi stentano, volano due neopromosse e, più in generale, sono le squadre meno accreditate a fare l'andatura, per usare un termine ciclistico. Il Getafe del sorprendente attaccante Riki continua a stupire e va a vincere in casa dell'Alaves, a cui non basta la tripletta di Nené per agguntare il pari; il Depor è l'unica formazione a tenere il passo dei madridisti, grazie al prezioso 2-2 strappato al Mestalla con i gol di due rappresentanti della vecchia guardia, Diego Tristan e Sergio. Perde ancora il Real Madrid (terza sconfitta di seguito tra campionato e Champion's) e anche stavolta le merengues se la prendono con il direttore di gara, reo di aver fischiato un rigore per l'Espanyol un attimo prima della zuccata vincente di Jarque; l'arbitro ha poi convalidato la rete, ignorando la sua precedente decisione, e ciò ha scatenato la protesta dei madrileni, che non escludono il ricorso alla giustizia sportiva per ottenere la ripetizione del match. Se Atene piange, Sparta non ride: il Barça parte benissimo al "Calderon" e passa in vantaggio con Eto'o, poi però la squadra di Bianchi cresce, gioca meglio e ottiene i tre punti grazie a Nando Torres, che non segnava da 15 partite di fila, e Mateja Kezman. L'Atletico esce così dalla crisi delle prime due partite senza vittorie e viene imitato da Maiorca (5-2 sulla Real Sociedad, ma i baschi crollano solo nei minuti finali) e Racing Santander, che ottengono i primi tre punti stagionali; al contrario, non riesce a sbloccarsi il Villarreal, la cui casella delle vittorie registra ancora uno 0. Da segnalare, infine, la vittoria dell'Osasuna sul Siviglia e lo scialbo 0-0 tra Saragozza e un Betis ancora alla ricerca della propria identità.

3a giornata di Liga: Athletic 1-2 Malaga.

Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Expósito, Gurpegui, Luis Prieto, Lacruz; Ibon Gutiérrez, Orbaiz (79' Guerrero); Iraola, Yeste, Etxeberria (58' Tiko); Llorente.
Málaga (4-4-2): Arnau; Alexis (64' Antonio Hidalgo), César Navas, Fernando Sanz, Valcarce; Duda, Anderson, Gerardo, Nacho; Juan Rodríguez (72' Edgar), Morales (88' Salva).
Reti: 84' Edgar, 90' Lacruz, 93' Hidalgo.
Arbitro: Pérez Burrull del collegio cantabro.

E' incredibile come questa squadra riesca a perdere certe partite e, anche se ormai mi sono un pò abituato, continuo ad incazzarmi e a restare incredulo davanti al televideo quando vedo risultati come quello di ieri: Athletic-Malaga 1-2, gol di Edgar, pareggio di Lacruz e rete al 93' di tal Hidalgo. Come ha scritto stamattina Emiliano nel forum dei Leones Italianos, Mendilibar non è ancora riuscito a trasmettere alla squadra una mentalità vincente e i biancorossi sono quelli di sempre, forti con le grandi e deboli con le medio-piccole. Un problema che si trascina da diverse stagioni e che lascia a noi tifosi un senso di incompiuto, di "poteva essere ma non è stato", che ha raggiunto il suo apice l'anno scorso, quando i leoni alternarono partite strepitose (su tutte il 2-0 con cui espugnarono il Bernabeu) ad altre francamente imbarazzanti (clamoroso lo 0-2 casalingo contro il già retrocesso Numancia). Ieri i bilbaini hanno tirato nello specchio la miseria di tre volte e hanno regalato la partita agli ospiti, che si presentavano al San Mamés con 0 punti, in virtù di due marchiani errori difensivi: prima Lacruz ha ciccato il rinvio, innescando l'azione che ha portato al gol di Edagr, quindi Ibon Gutierrez ha perso un pallone delicato in mediana e da lì è partito il fatale contropiede concretizzato da Hidalgo. Un errore così, specie al 93', meriterebbe la fustigazione in pubblica piazza. Nel mezzo, il gol del momentaneo pareggio di Lacruz, bravo a rimediare al suo sbaglio precedente con una precisa deviazione di testa su sponda di Llorente. Questo finale pirotecnico era stato preceduto da una partita scialba, con pochissime occasioni da gol, controllata per lunghi tratti da un Malaga bravo a bloccare le fonti del gioco dei padroni di casa, ma raramente pericoloso. Il match si è acceso proprio negli ultimissimi minuti e la conclusione, purtroppo, non è stata favorevole ai colori biancorossi, nonostante il buon impatto sulla gara di capitan Guerrero (sua e di Exposito l'iniziativa da cui è nato il gol di Lacruz); il tecnico avversario Tapia ha azzeccato i cambi e la sua squadra ha incamerato i primi tre punti della stagione. Giovedì sera la sfida forse più sentita dai tifosi dell'Athletic, quella con le odiate merengues del Real Madrid: al Bernabeu andrà in scena una partita infuocata e difficilissima, perchè i bianchi di Luxemburgo non vorranno perdere altri punti preziosi in classifica. Servirà un'impresa e i Leoni sono in grado di farla, ma dovranno tornare a giocare come sanno, ovvero da grande squadra.

mercoledì 14 settembre 2005

Appello.

Come avrete capito, mi piace moltissimo il calcio spagnolo e amo parlarne con altri appassionati. Qualcuno conosce un forum o un group nel quale poter discutere di Liga? Eskerrik asko!

martedì 13 settembre 2005

Riflessioni post-Getafe.

Il pareggio in casa del Getafe non sembra aver soddisfatto la stampa vicina all'Athletic. José Luis Artetxe, editorialista di As, sottolinea come questa squadra somigli a quella di Valverde: forte in casa, dove impone il proprio gioco, ma troppo debole in trasferta; secondo lui, inoltre, la vittoria nel derby deve essere ridimensionata a causa della pochezza della Real. Io mi permetto di dissentire dall'analisi del giornalista spagnolo per più di un motivo. Primo, la Real Sociedad non è così indecente, visto che ha vinto piuttosto agevolmente contro l'Alaves, che, lo ricordo, aveva inchiodato sullo 0-0 il Barcellona alla prima di campionato. Secondo, il Getafe ha sì dominato l'incontro, però l'Athletic ha un'attenuante oggettiva non trascurabile: 4 elementi importanti come Aranzubia, Ibon Gutierrez, Yeste ed Etxeberria erano reduci da infortuni e sono stati in dubbio fino all'ultimo, senza dimenticare l'assenza di Urzaiz (che si protrarrà per almeno altre 2 giornate) e le condizoni non ottimali di Gurpegi, influenzato, e Orbaiz, tornato acciaccato dalle partite con la Spagna. Terzo, la squadra di Madrid non è la pippa che possono pensare a prima vista i neofiti della Liga (e qui ci metto anche Licari della Gazzetta, per il quale il campionato spagnolo si ferma a Barcellona e Real Madrid); ha un allenatore molto preparato, Bernd Schuster, giocatori bravi ed esperti come Contra (ex Milan), Belenguer (ex Betis), Paunovic (ex Atletico Madrid), Celestini (ex Marsiglia) e Craioveanu, a cui si aggiungono diversi giovani interessanti, tra tutti Riki, Güiza e Gavilan; gli azulones non perdono in casa da 7 mesi, hanno battuto al "Perez" anche i galattici del Real e, dunque, non penso si possa dire che sono una classica squadra-materasso. Per tutti questi motivi, credo che il punto ottenuto dai Leoni domenica sia tutt'altro che un risultato negativo. Certo, l'arbitro ci ha dato una mano negando un rigore enorme a Riki (fallo di Gurpegi) e gli attaccanti di casa nel finale hanno sprecato molto, però, aldilà degli episodi, l'Athletic si è difeso con ordine, ha capito di non poter ottenere molto più di un punto ed è riuscito a portarlo a casa (e nel finale ha addirittura sfiorato l'1-2 con Yeste). Il Getafe è sembrato molto più fresco fisicamente e questo, a parer mio, è l'unico dato preoccupante emerso dal match, anche se le già ricordate condizoni fisiche precarie di molti titolari possono giustificare la differenza di passo tra le due squadre nel secondo tempo. L'anno scorso una partita così l'avremmo persa, non ci sono dubbi. Anche Julen Guerrero, intervistato dal Mundo Deportivo, oltre a rallegrarsi della maggiore considerazione in cui lo tiene Mendilibar (e con lui esultiamo tutti), sottolinea che "pur non giocando una buona partita, abbiamo preso un punto che potrà tornare utile alla fine della stagione". Che grande, il Capitano. Non ha mai detto una parola rabbiosa contro Valverde, che pure lo ha ostracizzato nel vero senso del termine per due anni, preferendo far giocare chiunque prima di lui. Ora che Mendilibar lo utilizza di più, Julen non si monta la testa; sa che il tecnico lo considera un'alternativa importante, sia come trequartista centrale che come punta vera e propria (in rosa ci sono solo Llorente e Urzaiz in questo ruolo), e si tiene pronto senza fare grandi proclami. Sapere che Guerrero fa di nuovo parte di questa squadra è la prima vittoria della stagione appena iniziata.

Altri risultati della 2a giornata.

Racing Santander-Cadiz 0-1: 84' Jonathan

Real Sociedad-Alaves 2-1: 11' (rig.) e 35' Barkero, 90' De Lucas (A)

Barcelona-Mallorca 2-0: 27' e 31' Eto'o

Villarreal-Sevilla 1-1: 41' Adriano (S), 73' Figueroa

Malaga-Espanyol 1-2: 43' Zabaleta, 63' Luis Garcia, 89' Gerardo (M) su rigore

Zaragoza-Valencia 2-2: 2' Angulo (V), 7' Ewerthon, 28' Cani, 82' Villa (V)

Real Madrid-Celta Vigo 2-3: 8' Contreras (C), 37' (rig.) Ronaldo, 44' Baptista, 45' Nuñez (C), 77' Canobbio (C)

Deportivo La Coruña-Atletico Madrid 1-0: 89' Capdevila

Betis Sevilla-Osasuna 1-0: 64' Oliveira su rigore

Classifica:
Deportivo e Celta 6; Athletic, Getafe, Barcellona, Valencia e Siviglia 4; Real Madrid, Cadice, Osasuna, Betis, Espanyol e Real Sociedad 3; Saragozza 2; Villarreal, Alaves e Atletico Madrid 1; Racing Santander, Malaga e Mallorca 0.

Alla seconda giornata di Liga arriva il primo risultato col botto: il Celta Vigo, matricola terribile, va a vincere al Bernabeu grazie ad un gol fantasma dell'uruguagio Canobbio. L'errore del guardalinee sulla rete decisiva dei galiziani è evidente (la palla colpisce la traversa e rimbalza visibilmente in campo), tuttavia la squadra di Fernando Vazquez si merita il successo in virtù di una gara accorta e generosa. Stavolta al Real non basta Robinho, comunque tra i migliori, e così il Barcellona scavalca le merengues con la facile vittoria interna ai danni di un rassegnato Maiorca: 2-0 firmato Eto'o, in dubbio fino all'ultimo a causa di un trauma cranico rimediato in allenamento, un infortunio assolutamente superato visto che il camerunense ha firmato la doppietta proprio di testa. In vetta assieme al Celta si trova un'altra squadra galiziana, il Deportivo, che vince per la seconda volta grazie ad un gol di un difensore, in questo caso Capdevila. La Real Sociedad, dopo aver perso il derby con l'Athletic, si aggiudica quello meno prestigioso con l'Alaves (la squadra di Vitoria) grazie alla doppietta di Barkero, lo scorso anno ad un passo dal trasferimento a Bilbao; sorprende il Cadice, che torna a vincere un incontro di Prima Divisione sul campo di una diretta rivale per la salvezza, il Racing di Santander. Non vuole saperne di mettersi in moto, al contrario, il tanto strombazzato Atletico Madrid di Carlos Bianchi: aldilà del punteggio di 1-0, la sconfitta in casa del Betis è inequivocabile, così come il dominio dei biancoverdi per tutti i 90'. Kezman, Petrov e Torres sono ancora a secco e la panchina dell'ex tecnico del Boca Juniors forse comincia a scricchiolare. Stenta a carburare anche il Villarreal, che ringrazia Figueroa per il gol del pari davanti ad un buon Siviglia, mentre l'Espanyol si riprende dalla sconfitta casalinga della prima giornata andando a vincere per 2-1 sul campo di un Malaga davvero deludente. Soffre, infine, il Valencia di Quique Flores (Moretti e Di Vaio titolari) davanti al Saragozza: serve il gol dell'ex aragonese Villa per ottenere il sospirato pareggio a 10 minuti dal termine. L'era Benitez sembra davvero lontana...

lunedì 12 settembre 2005

2a giornata di Liga: Getafe 1-1 Athletic.


Güiza batte Aranzubia con uno splendido pallonetto: è l'1-0 per il Getafe. (As)

Getafe (4-2-3-1): Luis; Contra (64' Paunovic), Belenguer, Aníbal, Pernía; Diego Rivas, Celestini; Cotelo, Riki (90' Pachón), Gavilán (78' Craioveanu); Güiza.
Athletic (4-2-3-1): Aranzubía; Expósito, Gurpegui, Luis Prieto, Casas (62' Lacruz); Ibón Gutierrez, Orbaiz; Iraola, Yeste, Etxeberría (85' Javi González); Llorente (69' Guerrero).
Reti: 26' Güiza, 40' Casas.
Arbitro: Fernández Borbalán del Collegio Andaluso.
Note: espulso al 94' Diego Rivas (G).

Soffre maledettamente, ma alla fine l'Athletic riesce a strappare il primo punto al Getafe in incontri ufficiali. Non è stata una passeggiata, tutt'altro; gli "azulones" di Bernd Schuster, aggressivi e ben messi in campo, hanno condotto le danze per quasi tutta la partita, specialmente nel secondo tempo, mentre i biancorossi si sono limitati a contenere e si sono fatti vedere in avanti soprattutto con azioni di alleggerimento. Con Yeste, Etxeberria e Ibon Gutierrez non al 100% era il massimo che i Leoni potessero fare, anche se Mendilibar avrebbe potuto provare a lasciare i titolari in panchina per proporre i più freschi Javi Gonzalez, Tiko e Guerrero; il risultato, in ogni caso, dà ragione al tecnico di Zaldibar e tanto basta. Parte forte il Getafe, che schiaccia l'Athletic nella propria metà campo e passa in vantaggio al 26' con Güiza (in sospetto fuorigioco sul lancio di Pernia), bravo ad infilare Aranzubia con un preciso pallonetto. I bilbaini si scuotono e giocano bene per un quarto d'ora, ovvero finchè Casas non trova il primo gol nella Liga grazie ad un bel colpo di testa su corner di Yeste; dopodichè, i biancorossi tornano a subire il pressing e le folate offensive del Getafe, che però deve fare i conti con un Aranzubia ispirato ancorchè non al meglio. La ripresa segue la falsariga del primo tempo, con i padroni di casa spesso in avanti e l'Athletic ripegato a difesa di un pareggio prezioso. Mendilibar inserisce Lacruz al posto di Casas per rinforzare la difesa e Guerrero per un opaco Llorente, con il compito di tenere il più possibile il pallone lontano dall'area. Missione riuscita: l'1-1 non si schioda, nonostante un nuovo pallonetto dell'ottimo Güiza, stavolta fuori di poco, e due tiri pericolosi di Yeste e Iraola. Lo scorso anno troppi punti vennero persi per strada a causa dell'incapacità di tenere un risultato positivo in condizioni difficili, e troppo spesso un Athletic sotto pressione finiva per perdere la partita. Ieri, invece, la squadra ha giocato una partita intelligente e ha portato a casa un punto prezioso, soprattutto perchè si presentava a Madrid con molti giocatori importanti non al meglio. Domenica prossima partita casalinga contro il Malaga, reduce da due sconfitte consecutive: servono tre punti per continuare a correre.

domenica 11 settembre 2005

Probabile formazione contro il Getafe.

Il giovane Igor Etxebarrieta potrebbe esordire domani se Aranzubia non dovesse recuperare. (As)

Aranzubia

Exposito Murillo Luis Prieto Casas

Tiko Orbaiz

Iraola Yeste Etxeberria

Llorente

Se tutto va bene questo dovrebbe essere l'undici titolare sul campo dei madrileni; Yeste e il Gallo al 90% ci saranno, mentre la presenza di Aranzubia è più in dubbio (è pronto il canterano Etxebarrieta). Se Gurpegi recupera dalla febbre che lo ha colpito stamani giocherà al centro della difesa (Murillo in panchina), così come Ibon Gutierrez, infortunatosi in allenamento qualche giorno fa e non ancora ripresosi completamente. Urzaiz non partirà nemmeno per Madrid e l'unica alternativa a Llorente resta dunque l'avanzamento di Guerrero, soluzione sperimentata da Mendilibar in precampionato. Il Getafe di Bernd Schuster è invece in formazione tipo e si presenta alla "prima" davanti al proprio pubblico sulla scorta del rotondo 2-0 ottenuto sul difficile campo dell'Espanyol; l'Athletic cercherà di invertire il trend con i madrileni (2 sconfitte su 2 in gare ufficiali) ma, considerate le assenze e lo stato di forma dei rivali, uscire dal Coliseum Alfonso Perez con un risultato positivo non sarà assolutamente facile.

mercoledì 7 settembre 2005

In vista del Getafe.

Allarme rosso in casa Athletic in vista della delicata partita di domenica contro i madrileni di Bernd Schuster: non ci sono portieri disponibili, tutti e tre sono rotti! E pensare che Mendilibar è stato il primo allenatore a volere tre portieri in rosa, mentre, negli anni scorsi, ci si accontentava di due per poi eventualmente ricorrere al Bilbao B. Dani Aranzubia si è fatto male nell'allenamento di giovedì scorso, lussandosi un dito della mano destra; Escalona, il terzo, è fuori per un mese, anche lui per problemi alla mano destra; Lafuente, che già si sentiva titolare con il Getafe, ha rimediato una contrattura gemellare durante l'allenamento di ieri e dovrebbe essere quasi sicuramente fuori dai giochi. A questo punto, l'unica soluzione per Mendilibar è convocare i due portieri del Bilbao B, Alcalde ed Etxebarrieta, con quest'ultimo favorito per il posto da titolare, visto che, nelle due partite disputate dai cachorros, il numero 1 è stato lui. Una situazione comunque pesante, visti anche i dubbi sull'utilizzo di Etxeberria e Yeste, entrambi alle prese con fastidiosi affaticamenti muscolari; al 90% dovrebbero farcela, ma in caso contrario sono pronti Javi Gonzalez e Guerrero. Dispiace dover affrontare il Getafe con questi problemi, anche perchè negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare della partita di domenica come del banco di prova ottimale per giudicare la reale consistenza dell'Athletic; speriamo che i ragazzi reagiscano bene e non sfoderino una delle loro solite brutte prestazioni lontano dal San Mamés, vero tallone d'Achille della squadra nella scorsa stagione.

sabato 3 settembre 2005

Ibon Gutierrez Fernandez.

Nato a Bilbao (Bizkaia) il 10/07/1984. Mediano centrale, 1,74 m per 68 kg, è la grande rivelazione di questo inizio di stagione dell'Athletic. Iscritto come tutti i canterani nelle liste dell'Intertoto, ha subito impressionato Mendilibar per capacità tecniche e personalità, tanto da scavalcare nelle gerarchie del tecnico molti altri "cachorros" papabili per il salto in prima squadra; ed in effetti, nonostante l'eliminazione della squadra al primo turno, Ibon si è ritrovato a svolgere la preparazione con la formazione A e, addirittura, ad esordire da titolare in Liga nel derby basco di sabato scorso. Destro naturale, buona tecnica, ha un'ottima visione di gioco e riesce facilmente a giocare di prima, caratteristica importantissima se si dispone, come l'Athletic, di due ali veloci e capaci di andare rapidamente in profondità. Come è stato sottolineato da più parti, è dotato di una spiccata personalità in mezzo al campo, mentre il suo difetto maggiore risiede nel fisico, non esattamente da granatiere. E' scarso di testa e soffre in fase di non possesso, tuttavia ha grinta e intelligenza tattica sufficienti per sopperire a queste lacune. Forma con Orbaiz un'ottima coppia centrale e il suo impiego sulla linea mediana si è rivelato utilissimo perchè ha consentito di rinforzare la difesa con l'arretramento di Gurpegi. Un giocatore da tenere sicuramente d'occhio.

Altri risultati della 1a giornata.

Alaves-Barcelona 0-0

Valencia
-Betis 1-0: 52' Aimar

Osasuna-Villarreal 2-1: 27' e 62' Romeo, 53' Forlan (V)

Atletico Madrid-Zaragoza 0-0

Mallorca-Deportivo La Coruña 0-1: 18' Juanma

Espanyol-Getafe 0-2: 54' Gavilan, 61' Riki

Celta Vigo-Malaga 2-0: 12' Gustavo Lopez, 48' Baiano

Sevilla-Racing Santander 1-0: 29' Kepa

Cadiz-Real Madrid 1-2: 4' Ronaldo, 63' Pavoni (C), 85' Raul

Classifica:
Athletic, Celta Vigo, Getafe, Osasuna, Real Madrid, Valencia, Sevilla, Deportivo 3; Alaves, Barcelona, Zaragoza, Atletico Madrid 1; Villarreal, Cadiz, Racing, Betis, Mallorca, Malaga, Espanyol, Real Sociedad 0.

Comincia subito con una sopresa la Liga 2005-06: il Barcellona campione in carica non va oltre il pari sul campo dei baschi dell'Alaves, ritornati in Primera dopo la bruciante la retrocessione che avevo interrotto il ciclo vincente della squadra di Vitoria, capace di giungere ad una finale di Coppa UEFA contro il Liverpool (vinsero i Reds per 5-4 in una delle partite più emozionanti degli ultimi 10 anni). Il Real di Luxemburgo ne approfitta subito e, pur soffrendo, passa per 2-1 sul campo di un'altra neopromossa, il Cadice; decide Raul, ma la svolta del match si ha con l'ingresso di Robinho, che in 20 minuti gioca quasi 40 palloni e fa innamorare di sè la tifoseria merengue. Il Siviglia, terzo lo scorso anno, inizia col piede giusto battendo 1-0 il Racing con gol di Kepa, giovane attaccante basco di cui si dice un gran bene (e non devono essere voci infondate, visto che il ragazzo ha giocato mentre Saviola sedeva in panchina), peraltro giustiziere dell'Athletic nel trofeo Colombino di Huelva a metà agosto. Il Valencia stenta ma supera un Betis sprecone (inguardabile Oliveira) con una rete del "pagliaccio" Aimar, il migliore in campo; stesso risultato, e stessa sofferenza, per un Depor lontano anni luce dai fasti dell'era-Irureta: i galiziani si affidano ad un golletto del difensore Juanma per battere il Maiorca di Cuper, reso ancor più italiano dall'arrivo di Cristiano Doni. Delusione in casa dei colchoneros dell'Atletico Madrid, che, pur schierando il trio offensivo Petrov-Kezman-Torres, non riescono ad avere ragione del Saragozza; sorridono invece il Celta Vigo, che bagna il ritorno in Primera dopo un anno con un secco 2-0 sul Malaga firmato da due veterani, Gustavo Lopez e Baiano, e l'Osasuna, capace di battere l'ottimo Villarreal con una doppietta del nuovo acquisto Romeo.. Buona la prima, infine, anche per il Getafe, il Chievo di Spagna (Getafe è un piccolo sobborgo di Madrid): dopo la tranquilla salvezza della scorsa stagione, i quasi esordienti madrileni, al secondo anno assoluto in Prima Divisione, si tolgono lo sfizio di battere in trasferta l'Espanyol di Lotina; anche in Spagna i calabroni non possono volare, ma non lo sanno e volano lo stesso.

giovedì 1 settembre 2005

1a giornata di Liga: Athletic 3-0 Real Sociedad.

Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Expósito, Gurpegi, Luis Prieto, Casas; Ibon Gutiérrez, Orbaiz; Iraola, Yeste (87' Lacruz), Etxeberria (77' Tiko); Llorente (84' Guerrero).
Real Sociedad (4-1-4-1): Riesgo 6; Rekarte 6,5, Labaka 5,5, Garitano 5, Garrido 5 (57' Nihat 5,5); Mikel Alonso 5; Uranga 5,5 (46' Xabi Prieto 5), Larrea 5,5, Aranburu 5 (61' Gabilondo 5,5), Barkero 6; Kovacevic 6.
Reti: 47' Yeste, 52' Llorente, 81' Luis Prieto.
Arbitro: Mejuto González del Collegio Asturiano.

Il nuovo Athletic Bilbao targato José Luis Mendilibar comincia alla grande il suo campionato vincendo, per la seconda volta consecutiva col risultato di 3-0, il derby basco con la Real Sociedad. Ero personalmente presente allo stadio (Preferencia Sur, uno spettacolo!) e posso assicurare che il punteggio rispecchia pienamente ciò che le due squadre hanno mostrato sul campo: davvero poca cosa i txuri-urdin (biancoblu) di Amorrortu per spaventare un ottimo Athletic, schierato dal tecnico di Zaldibar secondo il classico 4-2-3-1 usato anche da Valverde. Ci sono tuttavia alcuni notevoli cambiamenti importanti rispetto alla scorsa stagione, indizio evidente del "polso" del nuovo mister che, pur non avendo mai allenato in Primera, non si è certo fatto condizionare dalla propria mancanza di esperienza a certi livelli. Iraola, abbandonata la posizione di terzino destro in favore del positivo Exposito, giostra stabilmente come trequartista ed è quindi libero di sgroppare sulla fascia senza pensare troppo a difendere; Gurpegi arretrato centrale forma con Prieto una coppia solida e affidabile, senza dimenticare il giovanissimo Amorebieta che aspetta il suo momento; Ibon Gutierrez, all'esordio assoluto tra i pro, ha mostrato subito buona tecnica e una personalità non comune; Etxebe spostato sulla sinistra non perde un grammo di efficacia. E' proprio il Gallo ad avere le migliori occasioni biancorosse del primo tempo: prima si invola da solo ma spara a lato, quindi si inventa un'azione da paura, salta tre uomini e conclude, purtroppo per lui proprio tra le braccia di Riesgo. La partita viene scandita dai tempi dei centrocampisti dell'Athletic (Orbaiz è il solito metronomo), mentre i giocatori realisti non riescono a superare la propria metà campo, tanto che Aranzubia finisce il primo tempo con i guanti immacolati. La ripresa si apre con una doppia quasi-beffa, di quelle che il calcio spesso regala: angolo per la Real, la palla schizza in area e arriva sul dischetto del rigore a Labaka, che devia in spaccata ma spedisce clamorosamente alto a portiere battuto. Subito dopo Kovacevic manda fuori di mezzo metro un colpo di testa davvero pregevole. Appena il tempo di riprendersi dallo spavento e i tifosi biancorossi esultano: la difesa donostiarra buca un lancio in profondità e lascia Yeste, fino a quel momento impalpabile, libero di siglare di destro l'1-0. I 40.000 del San Mamés esplodono. E la Cattedrale rischia seriamente di crollare 5 minuti più tardi, quando Llorente, autore di una prestazione maiuscola, penetra in area e conclude, trovando la deviazione di Garitano che fa impennare la sfera e la deposita alle spalle dell'incolpevole Riesgo (foto sopra). La Real, che aveva iniziato la ripresa sfiorando il vantaggio, crolla miseramente e neppure l'ingresso del convalescente Nihat riesce a nascondere i limiti evidenti di questa squadra, infarcita di giovani promesse basche ancora troppo inesperte. Il 3-0 di Luis Prieto (tocco di piatto su punizione-bomba di Tiko) è forse troppo severo per gli uomini di Amorrortu, che alzano bandiera bianca e si rassegnano al cappotto. Gli ultimi minuti sono emozionanti solo per l'ingresso di capitan Guerrero, a dire il vero un pò troppo ritardato, e il triplice fischio dell'arbitro mette fine ad una partita senza più nulla da dire. Come commentare la prova dell'Athletic? Il compito non è facile. I Leoni hanno giocato bene, tenendo il campo con autorità e creando molto, tuttavia hanno rischiato troppo in avvio di ripresa e questo perchè non erano riusciti a concretizzare l'evidente superiorità del primo tempo: errori simili, con altre squadre, non saranno permessi. Per il resto, mi sembra che i biancorossi abbiano mostrato compattezza, affiatamento e buone doti tecniche, anche se bisognerà aspettare squadre migliori per capire dove queste qualità potranno condurre l'Athletic. La prossima partita di Liga in casa del Getafe, bestia nera dello scorso anno (due sconfitte su due), potrebbe già rappresentare un discreto banco di prova. In quanto alla Real, sono felice che Amorrortu, ex giocatore bilbaino, continui a puntare su giovani di prospettiva come Mikel Alonso (fratello dello Xabi del Liverpool), Gari Uranga e Riesgo, tuttavia ai giputxi servirà tutto l'apporto dei suoi giocatori più esperti (Kovacevic, Aranburu, Nihat, Barkero) per raggiungere una salvezza che oggi non appare così scontata.

Le mie pagelle sull'Athletic:

Aranzubia 6: mai impegnato, anche quando la Real tira pericolosamente non centra mai lo specchio della porta. Sufficienza in parte di stima, in parte per una bellissima uscita che gli è costata un leggero infortunio.
Exposito 6+: debutto non appariscente ma di buona quantità. Non è un fenomeno e si sapeva, tuttavia è in grado di assicurare sostanza e chiusure difensive puntuali: nessuno gli chiede di più.
Casas 6+: parte malino, poi prende confidenza e cresce in modo vistoso. L'anno scorso non mi era piaciuto e avrei preferito vedere Tarantino nel derby, però dopo questo match ho dovuto in parte ricredermi. Sostituire Del Horno non è affatto facile, tutti gli auguriamo di riuscirci.
Gurpegi 6,5: trasferisce tutte le sue qualità di mastino in difesa e per gli avversari si fa durissima. Il reparto arretrato biancorosso resta ancora un pò scoperto sulle palle alte, ma con Carlos centrale la solidità aumenta in modo esponenziale.
Luis Prieto 7,5: suggella con il gol, il primo nella Liga, una prestazione maiuscola. Kovacevic ha solo un'occasione in 90' e Nihat non vede mai la porta. Grintoso, efficace, si conferma centrale tra i migliori del campionato spagnolo.
Ibon Gutierrez 6,5: l'esordio tra i pro nel derby basco, peraltro davanti ai 40.000 del San Mamés, all'inizio gli fa tremare le gambe. La personalità dell'ex canterano, però, non tarda ad emergere e anch'io sono rimasto impressionato dalle doti caratteriali del ragazzo. Ostico come un Gurpegi ma più bravo tecnicamente, si guadagna gli applausi dello stadio con un paio di azioni caparbie e grintose, di quelle che fanno innamorare i tifosi biancorossi. Che sia nata una stella?
Orbaiz 7: ogni volta che lo vedo resto sempre più impressionato dalle doti di questo regista moderno che sa fare tutto, dall'interdizione all'impostazione, dal cross alla conclusione. Partita perfetta, poco altro da aggiungere.
Iraola 7: grandissimo protagonista nel primo tempo, durante il quale fa impazzire Garrido (non per niente sostituito) e dà grandi dimostrazioni di classe e maturità. Non è ancora al top della forma e cala vistosamente dopo poco più di un'ora, tuttavia resta uno dei migliori del derby.
Yeste 6,5: primo tempo irritante che fa immaginare una di quelle partite in cui lui non c'è e la squadra gioca in 10. Il grazioso regalo di Garitano lo manda in porta e da lì la sua prestazione è un continuo crescendo. Imprescindibile, se gira lui l'Athletic può fare davvero paura.
Etxeberria 6: partita da almeno mezzo voto in più, però commette due errori sottoporta assolutamente incredibili. Fino all'area avversaria è perfetto, ma finisce per perdersi (come gli accade ormai da alcune stagioni) quando si trova a tu per tu col portiere avversario. Se il Gallo si sveglia, può segnare come minimo 10 gol, perchè in porta ci arriva anche da solo, eccome.
Llorente 7+: il gigante basco non perde un duello di testa, apre spazi per i compagni ed è sempre un pericolo sui cross in area. Palesa ancora limiti di finalizzazione, ma mostra anche dei margini di miglioramento enormi e delle qualità già impressionanti. Il gol, seppur fortunoso, è il giusto premio per il suo grande derby.
Tiko, Lacruz e Guerrero s.v.