martedì 31 gennaio 2006

Blog in pausa.

Chiedo scusa a tutti i lettori per non aver mai aggiornato nelle ultime due settimane, ma sono stato impossibilitato a farlo causa impegni univeristari (esami e altro). Appena finisce il caos, ovvero venerdì, vedrò di rimettermi in pari. A presto!

lunedì 16 gennaio 2006

19a giornata: Barcellona 2-1 Athletic.

Barcelona: Valdés; Oleguer, Puyol, Márquez, Gio, Edmilson, Van Bommel (75' Iniesta), Deco, Messi (82' Larsson), Ronaldinho, Eto'o.
Athletic de Bilbao: Lafuente; Murillo, Lacruz (53' Iraola), Luis Prieto, Amorebieta, Expósito, Orbaiz, Gupergi, Etxeberria, Yeste (62' Guerrero), Llorente (62' Aduriz).
Reti: 15' Llorente, 37' Ronaldinho (rig.), 50' Messi.
Arbitro: Teixeira Vitienes (colegio cántabro).
Note: espulso Deco (B) al 90' per fallo di reazione su Gurpegi.

Peccato. L'Athletic disputa una buona gara, accorta sul piano difensivo, tutta impostata su chiusura degli spazi, pressing e contropiede, ma inciampa in un Barcellona incontenibile (17° vittoria consecutiva per gli uomini di Rijkaard) e si ritrova ultimo in coabitazione con l'Alaves al giro di boa del campionato. Clemente imposta una partita dal forte sapore catenacciaro e schiera un copertissimo 5-4-1 con Lafuente in porta (Aranzubia ha perso temporaneamente il posto dopo le incertezze contro il Depor), Lacruz ed Exposito a uomo su Ronaldinho e Messi, Prieto in marcatura su Eto'o e Murillo ed Amorebieta liberi; a centrocampo, tutti sulla stessa linea e peso dell'attacco solo su Llorente. L'atteggiamento tattico dei Leoni imbriglia il Barça, che non riesce a trovare il bandolo della matassa, mentre la velocità sulle fasce di Etxebe e Yeste crea pericoli alla porta di Valdés. Al 15' Fran crossa col contagiri e Nando Llorente si inventa una superba girata di testa in tuffo, imparabile per il portiere blaugrana: 0-1 e grande dimostrazione di classe del numero 9, purtroppo assistito pochissimo dai compagni in questa prima parte di temporada. I padroni di casa stentano a fare gioco e Lafuente resta tranquillo, finchè al 30' l'arbitro sanziona un calcio di rigore (molto fiscale) per un tocco di mano assolutamente involontario di Amorebieta, peraltro disturbato da Eto'o. Ronaldinho non fa sconti ed è 1-1. Llorente avrebbe una clamorosa possibilità per l'1-2 in chiusura di tempo, ma di testa spedisce fuori da pochi passi. Nella ripresa il Barcellona cresce, domina e passa in vantaggio al 50', quando Messi deposita nella rete sguarnita dopo una bella parata di Lafuente in risposta ad un tiro ravvicinato di Van Bommel, il migliore in campo per i catalani. Il maggior tasso tecnico dei blaugrana viene fuori alla distanza e permette agli uomini di Rijkaard di addormentare la gara, con i baschi incapaci di rendersi pericolosi nonostante gli ingressi di Iraola, Aduriz e Guerrero. Finisce dunque 2-1 per il Barcellona, che ha dovuto faticare più del previsto per aver ragione di un Athletic mai domo. Lo spirito dei biancorossi è quello giusto per salvarsi, tuttavia gli uomini di Clemente devono darsi una mossa: il girone di andata è finito e servirà un ritorno di ben altro spessore per evitare una retocessione che, di giornata in giornata, si fa sempre più incombente e minacciosa.

Coppa del Re: Real Madrid-Athletic 4-0.

Senza parole.

giovedì 12 gennaio 2006

18a giornata: Athletic 1-2 Deportivo.

Athletic Club de Bilbao: Aranzubia; Iraola, Lacruz, Amorebieta (69' Murillo), Expósito; Orbaiz, Tiko (46' Urzaiz,); Etxeberria, Guerrero, Dañobeitia (61' Bordas); Aduriz.
RC Deportivo de La Coruña: Molina; Coloccini, Andrade, Juanma, Capdevila; Sergio, Duscher; Víctor (87' Scaloni), Valerón, Munitis (79' Romero); Tristán (46' Arizmendi).
Reti: 24' Lacruz (ag), 61' Urzaiz. 1-2, 64' Arizmendi.
Arbitro: Ayza Gámez (Colegio Valenciano).

Il solito Athletic di quest'anno: bello, sprecone e perdente. Gli uomini di Clemente escono sconfitti dal San Mamés, sempre meno somigliante all'inespugnabile fortino delle scorse stagioni, e lo fanno ancora una volta a causa di due errori infantili (foto sopra). Isma aveva pareggiato col solito cabezazo, rivelatosi stavolta inutile ai fini del risultato. La classifica torna a farsi preoccupante e anche il morale, in vista della partita di ritorno di Coppa con il Real Madrid (in programma domani), non è dei più alti. Almeno qualche nota positiva c'è: le buone prestazioni di Guerrero e Aduriz, il discreto esordio di Amorebieta in Primera, il ritrovato feeling col gol di Isma. Basteranno a superare questa crisi senza fine?

venerdì 6 gennaio 2006

La storia dell'Euskal Selekzioa.

In Spagna esistono quattro sotto-nazionali: Euskadi, Catalunya, Galizia e Navarra, nata giusto qualche mese fa; le più antiche sono le prime due, che giocarono contro la loro prima partita ufficiale nel lontano 1930 (Catalunya-Euskadi 0-1, al Montjuic di Barcellona). Durante la dittatura franchista, la squadra di Euskadi, così come quella catalana, girò il mondo per ben tre anni, nel tentativo di far conoscere la terribile situazione delle minoranze sotto il fascismo del Generalissimo (e di raccogliere fondi per la causa repubblicana); nel 1937 Euskadi disputò partite in Francia, Est Europa e Scandinavia, sia contro club che contro nazionali, vincendo quasi tutti gli incontri (14 vinte, due pareggiate, due perse); quindi si spostò in Messico (17 partite nel 1937, con 13 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte) e a Cuba (7 vittorie su 7 incontri tra il 1937 ed il 1938). Nel 1938/39 la selezione disputò il campionato messicano di Prima divisione, vincendo il titolo. L'anno successivo, alla ripresa della Liga spagnola, i giocatori decisero di rimanere all'estero e la FIFA li minacciò di squalifica a vita; alcuni tornarono, altri restarono in esilio e riuscirono a trovare un ingaggio in Sudamerica (Isidro Langara e Angel Zubieta, tra gli altri, giocarono in Argentina e Messico). L'Euskal Selekzioa fu costretta ad interrompere l'attività, che riprese però pochi anni dopo la morte di Franco: il 16 agosto 1979, allo stadio San Mames di Bilbao, Euskadi e Irlanda scesero in campo per una partita memorabile, terminata 4-1 per la selezione basca. Dpo altri due match tra il 1979 e il 1980, 4-0 contro la Bulgaria e sconfitta 5-1 con l'Ungheria, vi fu una pausa di 8 anni. Nel 1988, Euskadi-Tottenham inaugurò la serie di partite annuali della nazionale basca, che si disputano al San Mames nella settimana di Natale. Il parlamento basco ha chiesto più volte di riconoscere alla Selekzioa lo status di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, nazioni che non esistono ma che disputano per proprio conto, e non come Gran Bretagna, le più importanti competizioni internazionali. Tale decisione, però, non è ancora stata presa a causa delle pressioni del governo spagnolo, che non intende concedere ad Euskadi (nè alla Catalunya o alla Galizia) il minimo straccio di indipendenza, nemmeno quella sportiva; nel 1998, il parlamento basco aveva approvato una legge per separarsi, almeno nello sport, dalla Spagna, ma il governo di Madrid l'ha dichiarata incostituzionale e ha bloccato il progetto. Per saperne di più, potete visitare il sito dell'Euskal Selekzioa (http://www.geocities.com/euskal_selekzioa/main.html, purtroppo non viene aggiornato dal 2002) e quello di ESAIT (http://www.esait.org, è solo in euskera e castigliano), l'associazione che si batte per il riconoscimento ufficiale di tutte le federazioni basche, non solo di quella calcistica.

I risultati degli ultimi 25 anni:




































































































AnnoStadioAvversarioRisultatoMarcatori
1979San MamésIrlanda4-1Dani (2), Satrustegi, Zamora
1979Atotxa (Donostia)
Bulgaria4-0Dani (2), Idigoras, Satrustegi
1980Mendizorrotza (Vitoria)
Ungheria1-5Amorrortu
1988San MamésTottenham4-0Uralde (2), Julio Salinas, Bakero
1990San MamésRomania2-2Uralde, Jon Andoni Goikoetxea
1993Anoeta (Donostia)
Bolivia3-1Guerrero, Julio Salinas (2)
1994San MamésRussia1-0Guerrero
1995San MamésParaguay1-1Ziganda
1996San MamésEstonia3-0Ziganda, Idiakez, Andrinua
1997San MamésYugoslavia3-1Guerrero (3)
1998Anoeta
Uruguay5-1Ziganda (2), De Paula, Idiakez, Urrutia
1999San MamésNigeria5-1Guerrero, Mendieta, De Paula, Idiakez, De Pedro
2000San MamésMarocco3-2Urzaiz (2), De Pedro

29-12-01 EUSKADI-GHANA 3-2 San Mamés

28-12-02 EUSKADI-MACEDONIA 1-1 San Mamés

27-12-03 EUSKADI-URUGUAY 2-1 San Mamés

29-12-04 EUSKADI-HONDURAS 2-0 Anoeta

27-12-05 EUSKADI-CAMERUN 0-1 San Mamés

Ottavi di andata di Copa del Rey: Athletic 0-1 Real Madrid.

Athletic Club: Aranzubia; Iraola (82' Amorebieta), Lacruz, Gurpegui, Expósito; Orbaiz, Tiko; Etxeberria (62' Llorente), Guerrero (62' Yeste), Dañobeitia; Aduriz.
Real Madrid: Diego López; Michel Salgado, Mejía (79' Woodgate), Sergio Ramos, Raúl Bravo; Gravesen, Guti; Beckham, Baptista, Robinho (89' Balboa); Soldado (67' Zidane).
Reti: 71' Beckham.
Arbitro: Undiano Mallenco (Colegio Navarro).

Senza fortuna. L'Athletic gioca meglio, crea molto più del Real e meriterebbe la vittoria, ma alla fine paga carissima la solita distrazione difensiva e becca in contropiede il gol che, di fatto, chiude il discorso qualificazione in favore dei blancos. Recuperare lo 0-1 al Bernabeu mi sembra francamente un'impresa superiore alle possibilità di questa squadra, che ha comunque dimostrato di poter salvarsi tranquillamente se riesce a dare continuità alle sue prestazioni e, soprattutto, a giocare tranquilla. Buono l'esordio di Aduriz, che si è mosso bene e ha creato almeno tre palle-gol, e ottimo il ritorno da titolare di Julen Guerrero. Il Capitano, che domani compirà 32 anni, è sempre stato nel vivo del gioco, è andato al tiro con pericolosità ed è sembrato davvero il giocatore che era alcuni anni fa. Dove era finito? Secondo me ci sono due spiegazioni, una di tipo tattico e una di tipo "societario". In primis, Guerrero è un trequartista che ama inserirsi e gioca meglio quando ha davanti a sè un attaccante rapido, di movimento, come Aduriz ora e il grande "Kuko" Ziganda o Etxeberría qualche stagione orsono; in seconda battuta, il suo ostracismo può essere spiegato sia con l'antipatia di certi allenatori (Valverde in primis) per lui e per la sua popolarità, sia con la volontà della società di farlo sloggiare a causa del contratto troppo oneroso, firmato in tempi di vacche grasse e divenuto presto fuori mercato. Per fortuna il suo vecchio mentore Clemente adesso lo tiene davvero in considerazione, e se Julen dovesse superare un leggero infortunio muscolare non è azzardato ipotizzarlo titolare domani, contro il Deportivo, proprio nel giorno del suo compleanno.

mercoledì 4 gennaio 2006

Facciamogli il culo.


Dai che stasera voglio vederli tutti così!

5 minuti ancora e inizia la partita della verità. Athletic- Real Madrid, andata degli ottavi di finale della Coppa del re. Entrambe le squadre giocheranno senza molti titolari e i biancorossi faranno addirittura esordire due giocatori, il neo acquisto Aduriz e il canterano Amorebieta, chiamato in prima squadra dopo l'infortunio di Luis Prieto (starà fermo due o tre settimane). Della partita dovrebbe essere anche il Capitano, Julen Guerrero, e quindi mi viene già di tifare doppio. Insomma, gli ingredienti per un "partidazo" ci sono tutti. Se stasera vinciamo la stagione può cambiare, perchè una squadra umorale come l'Athletic, sulla scorta di una vittoria (e magari dell'eliminazione del Mandril), può davvero innestare la quinta. Perciò, ragazzi, niente scherzi: fategli il culo. Distruggete le merdengues. Rimandate a casa i bambocci, piangenti, sconfitti e con le ossa rotte. Sportivamente parlando, s'intende.

Javi se ne va.

L'Athletic ha ufficializzato nei giorni scorsi la cessione in prestito di Javi Gonzalez agli israeliani dell'Ashdod, squadra con cui il fluidificante biscaglino giocherà fino al termine della stagione. Il buon Javi, uno degli ultimi rappresentanti della vecchia guardia biancorossa nonchè grande amico di Julen Guerrero, con l'arrivo di Clemente ha disputato le prime tre partite di Liga da titolare, poi ha perso spazio e ha finito per guardarsi dalla tribuna le ultime gare dell'Athletic. Al club di Bilbao sono arrivate diverse offerte, ma Javi ha scelto questo club israeliano sconosciuto ai più soprattutto perchè è di proprietà di Haim Revivo, suo amico ed ex compagno di squadra ai tempi del Celta Vigo. Javi Gonzalez ha assicurato di voler tornare a Bilbao e di chiudere coi Leoni la sua carriera, ed è una speranza che io sottoscrivo perchè ho sempre ammirato la professionalità e l'attaccamento ai colori del nostro numero 11.

Euskadi 0-1 Camerun.

Euskadi: Riesgo (46' Armando); Expósito (72' Barkero), Aitor Ocio (46' Labaka), Cruchaga, López Rekarte; Orbaiz (46' Gurpegui), Mikel Alonso (46' Raúl García); Etxeberria (46' Xabi Prieto), Yeste (54' Guerrero), Gabilondo (46' Gari Uranga); Urzaiz (46' Llorente).
Camerun: Souleymanou (46' Kameni); Angbwa, Kalla, Song, Ateba (83' Deumi); Atouba, Saidou; Kome (46' Wanfor), Doualla (66' Boya), Olembe (90' Owona); Webo (46' Meyong Ze).
Reti: 24' Cruchaga (A).
Arbitro: Pérez Lasa (Colegio vasco).

La tradizionale partita di Natale della Nazionale Basca si è conclusa in modo amaro per il risultato, ma non certo per lo spettacolo degli spalti e per l'atmsofera generale che, come sempre, ha permeato questi 90 minuti particolarissimi. Erano ben 25 anni che i baschi non perdevano l'amichevole dicembrina (Euskadi-Ungheria 1-5 del 1980) e i 38.000 del San Mamés sicuramente non saranno usciti contenti dalla Cattedrale, però in campo si è visto un bello spettacolo e sugli spalti anche di più. Peccato per l'autogol del difensore osasunista Cruchaga (o Krutxaga, in grafia euskera) e per i molti miracoli del portiere africano Kameni, il più bello dei quali su bolide di Guerrero, ma l'Euskal Selekzioa ha vinto lo stesso la sua partita. Una menzione particolare a capitan Guerrero, divenuto con 10 presenze il recordman della selezione (di cui è anche capocannoniere) e per il pubblico di Bilbao, cha ha scatenato una vera e propria torcida per i biancoverdi e ha così riscattato l'accoglienza tiepida di San Sebastian lo scorso anno. Prossimamente metterò online la storia dell'Euskal Selekzioa e il link dell'associazione che si batte per il suo riconoscimento ufficiale da parte della FIFA, ESAIT.