mercoledì 25 giugno 2008

Nuova rubrica per il blog: "Promesse dell'Athletic".

Per un club come l'Athletic Bilbao, la cantera non è solo un'utile appendice o un serbatoio dal quale attingere qualche giovane di tanto in tanto; no, per i Leoni la cantera è molto di più, la cantera è tutto, soprattutto adesso che la filosofia centenaria della squadra è minacciata seriamente dalle conseguenze della legge-Bosman, dalla spartizione ingiusta dei diritti TV e dalle mille altre schifose regole del calcio moderno. Sapere qualcosa dei talenti che crescono a Lezama sarebbe importantissimo, ma come fare da qui? In nostro soccorso è arrivato Txin, tifoso biancorosso di Bilbao ed esperto conoscitore dei giovani della cantera, che ha modo di seguire spesso dal vivo; il suo blog sul vivaio dell'Athletic, il cui link trovate nella colonna di destra, è però in castigliano (ovviamente), e per venire incontro agli appassionati italiani che non masticano quella lingua ho dunque deciso, ottenuta l'autorizzazione dell'autore, di pubblicare i profili dei migliori canterani di Lezama tradotti da me in italiano. Gli articoli che leggerete sono interamente opera di Txin, io mi sono solo limitato a riportarli in un italiano comprensibile senza fare aggiunte di sorta (eventualmente troverete una mia breve presentazione del giocatore in corsivo, prima dell'articolo vero e proprio). Il primo "cachorro" che andiamo a scoprire è Ismael Lopez Blanco, una delle maggiori promesse del vivaio biancorosso, campione d'Europa under 17 e convocato dalla Spagna per l'Europeo under 19 che partirà questo luglio.



Ismael López Blanco

Pamplona 29/01/1990
1,80 m - 76 kg

2005/06 Athletic Juvenil A
2006/07 Athletic Juvenil B 26 presenze - 8 gol
2007/08 Bilbao Athletic 25 presenze - 7 gol

E' il giocatore che a breve sarà chiamato a fare la differenza in prima squadra: la sua velocità e il suo sinistro ne fanno un calciatore che spicca in mezzo agli altri. Il suo arrivo all'Athletic ha suscitato un bel vespaio, visto che la società biancorossa lo strappò nel 2005 (insieme all'altra promessa Javier Eraso) ai "cadetes" dell'Osasuna, fatto che provocò all'epoca la rottura dei rapporti tra Bilbao e Pamplona, decisa unilateralmente da un ifuriato Patxi Izco, il presidente dei navarri.
E' stato campione d'Europa e vicecampione del mondo under 17. Nella categoria "cadete" giocava attaccante centrale, ma in virtù della velocità e del buon sinistro è stato riconvertito esterno sinistro offensivo. Ha grande qualità, sa leggere molto bene la partita ed è abilissimo nel tagliare in diagonale dalla fascia sinistra verso il centro, movimento con cui crea non pochi problemi alle difese avversarie.
Ha già giocato diverse amichevoli con la prima squadra e senza dubbio ci troviamo davanti ad un giocatore importante per l'Athletic anche nel breve periodo. Ha recentemente ricevuto offerte da club stranieri (Chelsea e Arsenal su tutti), ma le ha rifiutate per rimanere nella squadra con cui vuole trionfare. Il futuro è suo.

Txin (La Cantera de Lezama)

Di seguito posto il video con gli highlight di Bilbao Athletic-Peña Sport, partita nella quale Ismael ha segnato due gol (da rivedere il primo, nel quale fa sfoggio di un'ottima tecnica). Ringrazio infine ancora una volta Txin per la gentilezza e la grandissima disponibilità: eskerrik asko!



domenica 22 giugno 2008

Il pagellone 2007/08: gli attaccanti.

Llorente 8: per me è lui il miglior biancorosso dell'anno, non tanto per il livello delle sue prestazioni (buono, ma inferiore ad altri elementi della rosa quali Amorebieta e Javi Martinez), quanto per ciò che potrebbe significare questa sua stagione nel futuro dell'Athletic Club Bilbao. Detto senza mezzi termini: dopo le deludentissime annate trascorse agli ordini di Mendilibar-Clemente e Sarriugarte-Mané, in quanti avevano già dato per spacciato l'ex promessa di Rincon de Soto? Portato in prima squadra da Valverde nel 2004/05, messosi in luce ai Mondiali under 20 di quello stesso anno, dove fu Scarpa d'argento dietro Leo Messi, Llorente sembrava avviato ad un roseo futuro nelle fila dei Leoni, e invece... Invece il progetto di Mendilibar, che aveva in mente Llorente titolare al centro dell'attacco e Urzaiz in panchina a fargli da chioccia, naufragò miseramente e il comando passò a Clemente, con cui Nando non aveva un rapporto idilliaco (eufemismo). L'anno successivo non andò meglio, visto che alle prime difficoltà sia Sarriugarte che Mané decisero di affidarsi all'usato sicuro di Urzaiz o al contropiede di Aduriz, giudicando troppo rischioso puntare su un atleta in fase di maturazione in un momento tanto delicato per la squadra. A fronte di questi due fiaschi notevoli, la stagione attuale rappresentava per Llorente l'ultima spiaggia: affermarsi o fallire, ritagliarsi un ruolo da protagonista o condannarsi ad una mediocre carriera di secondo piano che, per le evidenti qualità del giocatore, sarebbe stato un peccato assoluto. L'inizio non è stato facile: pochi gol, prestazioni discrete ma mai decisive, solita fragilità mentale ad affossare doti fisiche e tecniche meritevoli di un giocatore con più carattere. Caparros, non so se per intima convinzione o per la mancanza di alternative, ha aspettato con pazienza il giocatore, mettendolo a volte da parte ma senza accantonarlo del tutto come era stato fatto da altri suoi colleghi, e alla fine è stato ripagato; dopo un girone d'andata con soli due gol segnati (la doppietta nello storico 3-0 al Mestalla), nel ritorno Nando si è sbloccato contro il Barcellona e da lì ha inizato a segnare con buona regolarità, finendo il campionato per la prima volta in doppia cifra con 11 centri in 35 partite, di cui 9 nelle 19 giornate della "vuelta". Numeri ancora lontani dall'eccellenza, eppure non possono non rappresentare una grande speranza per tutti i tifosi biancorossi rimasti orfani di bomber dopo l'addio di Urzaiz. Llorente segna di più e fa valere maggiormente il suo peso specifico nell'economia della manovra biancorossa, senza nascondersi dietro ai difensori avversari e senza arretrare per prendere palla da lontano, cosa che pure gli riesce; adesso lo si vede sgomitare e battersi con convinzione, dare molte palle di sponda, far salire la squadra e - soprattutto - concludere a rete con più determinazione rispetto al recente passato. Certo, non è un killer d'area di rigore, non ha l'istinto del predatore degli ultimi 10 metri né la freddezza negli uno contro uno, però sa far male in acrobazia, ha i tempi dell'inserimento ed è dotato di un destro discreto. Inutile fare paragoni imbarazzanti (l'Ibrahimovic basco, tanto per dirne uno): Nando è Nando, solo questo, e può diventare un buon giocatore, e una pedina importantissima nello scacchiere dell'Athletic, se prende come riferimento ciò che faceva Urzaiz per questa squadra. Llorente ha iniziato il suo cammino e per questo l'ho voluto premiare, sperando che prosegua sulla strada intrapresa e possa arrivare più in là di 11 reti, cosa che il suo potenziale gli permetterebbe senza troppi problemi.

Etxeberria 7: dopo essersi ritagliato il ruolo di salvatore della patria lo scorso anno, nel quale furono determinanti per la salvezza le sue grandi prestazioni a fine stagione, Etxebe ha voluto dimostrare nel corso di questa temporada di essere ancora lontano dall'età del pensionamento, e direi che ci è riuscito. Riportato da Caparros al ruolo originario di seconda punta, Joseba ha giocato molto bene, specie nel girone di andata, e ha fatto vedere di non aver perso la capacità di svariare su tutto il fronte di attacco e di pungere le difese altrui sfruttando gli spazi aperti per lui dall'ariete centrale. Il fiuto sotto porta è sempre scarso, come dimostrano i 4 gol in 25 partite, ma il livello globale delle sue prestazioni è sempre stato molto buono anche quando non ha segnato, ad esempio nel fantastico 5-1 con il Valencia nel quale ha servito ben tre assist ai compagni, facendo impazzire i difensori di Koeman con la sua mobilità e la grande rapidità nel breve. Più fantasioso e meno monocorde di quando gioca a destra (in Spagna dicono che ha una sola finta nel repertorio e non vanno molto lontani dalla verità...), il Gallo si è ritagliato un ruolo da protagonista che ha fatto usare a molti commentatori l'abusata espressione di "seconda giovinezza", forse perchè da diversi anni era un po' l'ombra di sé stesso. Questa è stata anche la stagione dei record per Etxebe, che ha passato il traguardo dei 100 gol totali e delle 400 presenze in Liga con la maglia biancorossa, diventando il primo giocatore cresciuto fuori dal vivaio di Lezama a raggiungere questa cifra impressionante. Complimenti!

Aduriz 6: il mio è un voto di stima, perchè è indubbio che dall'attaccante di Donostia ci si aspettasse molto di più. Il modulo a due punte caro a Caparros pareva perfetto per esaltarlo, visto che Aritz non è un ariete e rende sicuramente di più accanto ad un centravanti di peso rispetto a quando viene schierato da solo in avanti; purtroppo, però, il numero 23 è incappato in una di quelle stagioni storte che ciclicamente possono capitare ad un attaccante, ha segnato poco, specie nel cuore dell stagione, ed è finito suo malgrado ai margini della prima squadra, riuscendo a rimettersi in luce solo al termine della temporada. Era partito benissimo, Aduriz, con 4 reti realizzate nelle prime otto giornate e l'impressione che il suo rendimento fosse aumentato rispetto all'ultima Liga, poi è incomprensibilmente calato, sia dal punto di vista delle prestazioni che nel numero dei gol fatti, e Caparros gli ha preferito spesso e volentieri Etxeberria o Llorente. A un certo punto della stagione era chiaro che Aritz aveva smarrito la tranquillità, come sempre succede ad una punta che non segna, e non si capiva come potesse ritrovare la via del gol a causa delle sue prove nervose e poco lucide in fase di finalizzazione; alla fine si è sbloccato contro il Recreativo, segnando peraltro un gol importante per la classifica dei Leoni, e nell'ultima parte della stagione ha giocato meglio, concludendo il suo campionato con uno score di 7 reti in 33 match. Poco, ma si sa che Aduriz non è un bomber da 20 reti l'anno; semmai, è importante recuperarlo psicologicamente in vista della prossima stagione, perchè a parer mio la coppia d'attacco che compone con Llorente è la migliore possibile e va provata fino allo sfinimento. Nando e Aritz hanno caratteristiche complementari e sanno trovarsi sul terreno di gioco, hanno buon affiatamento e possono dare alla squadra almeno una ventina di gol; Caparros deve puntare su di loro perchè loro sono il futuro dell'Athletic.

Ion Vélez 5: ho sentito che si parla di un suo ritorno in prima squadra dopo il prestito all'Hercules e devo dire che questa notizia mi ha alquanto sconfortato. Lento, macchinoso, mai a segno nei 9 gettoni concessigli da Caparros, il ventitreenne di Tafalla mi è sembrato tutto fuorché un giocatore da Primera. Gli auguro di smentirmi, ma avere lui solo come attaccante di scorta non mi fa dormire sonni tranquilli.

Aitor Ramos, Urko sv: per Urko una sola presenza e l'augurio di poterlo rivedere ancora in prima squadra, nonostante un fisico poco adatto alla Primera, perchè i mezzi tecnici sono notevoli; Ramos ha giocato 7 partite, tra Liga e Copa, e ha mostrato qualità interessanti, superiori a quelle di Vélez: rapido, fa molto movimento ed è assai generoso, caratteristica che forse lo limita in fase realizzativa. Da rivedere, magari dopo averlo spedito a farsi le ossa in Segunda.

domenica 15 giugno 2008

Del Olmo è rojiblanco.

La notizia era nell'aria da diversi giorni, come già avevo scritto qui sul blog, e ieri è divenuta ufficiale: Joseba Del Olmo detto Josebita, 27enne ala sinistra di Barakaldo, giocherà con l'Athletic nella prossima stagione ed è pertanto il secondo acquisto del club dopo quello di Gaizka Toquero. Come quest'ultimo, anche Del Olmo è un giocatore che ha passato tutta la sua carriera nelle serie inferiori, militando tra l'altro nel Sestao River dove faceva coppia sulla sinistra con l'attuale terzino biancorosso Koikili; esploso proprio nella squadra neroverde, è approdato in questa stagione all'Eibar, in Segunda, e si è segnalato come uno dei migliori elementi della formazione guipuzcoana, di cui ha contribuito alla salvezza grazie a 5 reti in 33 presenze. Josebita, così lo chiamano i tifosi rossoblù, è un destro naturale che ama giocare a sinistra, dotato di un ottimo dribbling e molto diligente tatticamente; umile, fa del sacrificio e dell'aiuto in copertura due punti di forza del suo gioco, caratteristiche che dovrebbero farlo andare d'accordo con Caparros, a cui elementi del genere piacciono non poco. L'Athletic (che lo presenterà martedì, a campionato di Segunda ufficialmente concluso) ha pagato interamente i 300.000 euro della clausola di rescissione di Del Olmo e lo ha messo sotto contratto per un anno, con un'opzione di rinnovo automatico per un'altra stagione nel caso in cui il calciatore arrivasse a giocare 22 partite ufficiali con la prima squadra. Josebita aveva offerte importanti da altri club di Segunda (Tenerife e Cadiz su tutti), ma ha scelto di tentare l'avventura con l'Athletic sia per potersi misurare con una realtà a lui finora sconosciuta, quella della Primera, sia per realizzare il sogno di indossare la maglia della squadra per cui tifa, fatto questo che ci rende immediatamente fieri di lui. La speranza di tutti è che possa rivelarsi adatto da subito alla Liga, magari seguendo le orme del suo vecchio compagno Koi.

La scheda di Del Olmo:

Joseba Del Olmo García
Barakaldo 20/06/1981
1,72 m-65 kg

Sporting de Lutxana (1998-2000)
Arenas de Getxo (2000-2002)
SD Lemona (2002-2004)
Barakaldo CF (2004-2006) 61 partite - 8 gol
Sestao River Club (2006-2007) 36 partite - 9 gol
SD Eibar (2007-2008) 33 partite - 5 gol

Di seguito posto l'unico video che ho trovato con delle immagini di Del Olmo. Si tratta del "resumen" della partita tra Eibar e Nastic di questa temporada, conclusasi con la vittoria per 2-0 dei baschi e nella quale Josebita ha segnato una rete e si è procurato un rigore dopo una bella azione personale.



mercoledì 11 giugno 2008

Il pagellone 2007/08: i centrocampisti.


La grinta di Javi Martinez, grande protagonista della stagione biancorossa.

Javi Martinez 7,5: solo una parola per definire questo 20enne navarro, alla sua seconda stagione di Liga (entrambe giocate da titolare, e ho detto tutto): strepitoso. Non ci sono più aggettivi per definire questo fenomeno, il vero prototipo del centrocampista moderno: fisicamente straripante, bravo sia in interdizione che nell'appoggiare la fase offensiva, è dotato di due piedi non disprezzabili e di un senso della posizione innato. Quando è in giornata, Javi Martinez te lo ritrovi ovunque, a pressare nella trequarti avversaria come a proteggere la propria area di rigore, a chiudere sulle fasce come ad inserirsi in avanti a rimorchio delle punte...un incubo per gli avversari, pura gioia per i tifosi biancorossi. Non era partito benissimo, Javi, anche a causa del ruolo di recupera-palloni esclusivo cui lo consegnava il tandem con Orbaiz; è però cresciuto esponenzialmente nel girone di ritorno, e guarda caso l'Athletic ha iniziato a giocare meglio, per poi esplodere definitivamente nell'ultima parte di stagione, quando, con Pablo infortunato, si è messo il centrocampo in spalla e ha fatto reparto quasi da solo. Il momento più bello dell'intera stagione dell'Athletic resta senza dubbio il suo coast-to-coast micidiale contro l'Atletico di Madrid, una volata da porta a porta (conclusa con l'assist per l'1-1 di Susaeta) che riassume meglio di mille parole le qualità e le potenzialità di questo ragazzo, per cui le porte della Seleccion potrebbero aprirsi molto presto. Progressione incontenibile, forza dirmpente, classe: signore e signori, Javi Martinez.



Susaeta 7: senza dubbio la più bella sorpresa dell'anno, Markel Susaeta Laskurain ha avuto un impatto sulla prima squadra che a molti ha ricordato gli esordi di un certo Guerrero. Senza scomodare il mai troppo rimpianto Julen, va comunque sottolineato che il ventenne esterno destro di Eibar ha lasciato una traccia importante e assai visibile del suo passaggio dal Bilbao Athletic alla formazione dei "grandi", imponendosi subito con classe e personalità non comuni. Se tra i cachorros giostrava spesso come trequartista centrale, in prima squadra Susaeta si è dovuto convertire stabilmente in ala destra e lo ha fatto con incredibile bravura, riuscendo a sfruttare al meglio le doti notevoli di cui è in possesso: grande abilità nel dribbling stretto, movimenti molto rapidi nel breve, buon piede nei cross, nonché sui calci piazzati, e notevole sfrontatezza, caratteristica che gli rende naturale il proporsi sempre ai compagni per dettare il passaggio sulla sua fascia. I movimenti molto particolari e il suo non stare mai fermo ne rendono il gioco assai elettrico, cosa che carica non poco la squadra (che lo cerca moltissimo) e anche i tifosi, sempre pronti ad adottare chi spunta sangue sul terreno di gioco. Difetti? Il fisico leggero, la velocità di base non proprio eccezionale e una certa dose di inesperienza e di immaturità tattica che dovranno essere limate in futuro. Nonostante un passaggio a vuoto a metà stagione, periodo durante il quale Caparros lo ha spesso rimandato a farsi le ossa nel Bilbao Athletic, Markel si è ritagliato un ruolo da grande protagonista con 34 presenze e 6 gol tra Liga e Coppa del Re ed è ovviamente uno dei più attesi nella prossima temporada, quella più difficile per un giovane: la stagione della conferma.

Garmendia 6,5: ad agosto, a fine ritiro, Caparros non lo voleva e Joseba riuscì ad ottenere la tanto sospirata maglia solo perchè il ritorno di Ezquerro sfumò all'ultimo secondo; con il senno di poi, si può senza dubbio sostenere che mai affare fallito fu migliore di quello, visto che il numero 8 ha giocato un'ottima stagione e ha finalmente fatto intravedere alcune delle caratteristiche che molti appassionati avevano notato quando giocava nella squadra B. Non è stata comunque un'annata facile per Garmendia, come peraltro dimostra il grafico delle sue presenze stagionali: mai utilizzato fino alla 14° giornata, ha iniziato a fare capolino tra i convocati da dicembre; una buona prestazione in Coppa contro l'Espanyol ha convinto Jokin ha dare una chance a questo giocatore molto duttile, capace di giostrare come pivote, sulla fascia o da seconda punta, anche se il suo ruolo preferito è quello di trequartista alle spalle degli attaccanti. Un gol (decisivo, contro l'Espanyol), alcuni assist di pregevole fattura e un finale di campionato caratterizzato da belle prestazioni e da un'acquisita maturità che prima non aveva mai palesato. Può essere una delle rivelazioni della prossima stagione.

Gabilondo 6,5: non è il mio giocatore preferito, come ben sanno i lettori abituali del blog. A dirla tutta, non lo ritengo in grado di giocare come ala e ho più volte sperato che qualcuno lo provasse come terzino, visto che è diligente in fase difensiva, sa spingere ma non ha il cambio di passo e la fantasia che si richiedono ad un esterno offensivo. Non sono stato ascoltato nemmeno da Caparros, ma devo dire che il tecnico di Utrera (famoso per cavare il sangue dalle rape) è riuscito nel miracolo di far rendere al massimo i pochi punti di forza di Igor, che si è trovato a meraviglia con il calcio spesso sparagnino e poco votato alla manovra d'attacco del suo allenatore. Inserito spesso più per tamponare che per creare, Gabilondo si è fatto trovare sempre pronto ed ha finito per disputare un torneo molto più concreto e redditizio rispetto a quello passato, durante il quale mi aveva fatto più volte disperare per la monotonia del suo gioco e la banalità della sua proposta tecnica. Se non gli si chiede di puntare l'uomo o di creare la superiorità, ma solo di appoggiare come può l'azione, magari con qualche cross dalla trequarti, e di applicarsi in difesa, anche l'ex giputxi può diventare un giocatore (quasi) decente. Per me resta una riserva, ma finché l'Athletic non troverà un buon esterno sinistro Gabilondo continuerà a dire la sua per una maglia da titolare.

Yeste 6: sufficienza di stima, è difficile dare un giudizio alla stagione di Fran, così come risulta molto complicato esprimersi in generale su questo giocatore. Tecnicamente non si discute, ha un mancino strepitoso e con pochi rivali nella Liga (forse il solo Arango gli è superiore), però anche quest'anno ha alternato troppe volte prestazioni sotto la soglia della sufficienza ad altre, più rare, in cui ha illuminato la platea; non scopro certo l'acqua calda dicendo che il peggior difetto di Yeste è la discontinuità, l'incapacità di tenere alta la concentrazione per 90 minuti che lo ha frenato non poco nella sua carriera. Caparros, che non ama giocare col treuqartista centrale, ha mostrato di tenerlo in grande considerazione arrivando ad inserirlo nel doble pivote pur di non privarsene, un'intuizione che inizialmente sembrava felice (dopo la partita col Valencia scrissi che questo esperimento poteva dare gli stessi frutto dell'arretramento di Pirlo nel Milan ancelottiano) ma che è ben presto naufragata a causa dell'assai scarsa duttilità del nostro numero 10, generoso in fase di non possesso e tuttavia quasi nullo quando doveva difendere. Peccato, perchè la visione di gioco e il lancio di 40 metri sono nel suo repertorio, ma d'altra parte si è visto dopo 4-5 partite che basta attaccare nel suo settore per sfondare con relativa facilità. Jokin ha finito dunque per metterlo spesso e volentieri a sinistra, riportandolo alla fase embrionale della carriera nella quale giocava ala perchè in mezzo c'era l'allora inamovibile Guerrero. Un brutto segnale, anche perchè il ritorno di Gurpegi apre scenari difficili per lo Yeste mediano. Sta a lui convincere il tecnico e i tifosi più scettici, ovviamente spero che ci riesca perchè di lui, nonostante tutto, non farei mai a meno.

Orbaiz 6: altra sufficienza risicata e che concedo solo per quanto fatto vedere da Pablo negli anni scorsi. Il tempo passa, i gravissimi infortuni si fanno sentire e in questa stagione Orbaiz ha palesato spesso una condizione non ottimale, soprattutto a livello di fondo, cosa che ha influito non poco su certe prestazioni appannate e poco lucide del navarro in regia. Altri problemi fisici sono venuti a tormentarlo in primavera e il numero 16 ha finito per saltare gli ultimi due mesi di Liga, inconveniente che non ci voleva visto che stava trovando la forma migliore. Anche per lui, come per Yeste, potrebbero esserci sorprese poco gradite il prossimo anno, visto che il rientro di Gurpegi (e la contemporanea inamovibilità di Javi Martinez) lasciano poco spazio a soluzioni alternative ai due succitati mediani: Gurpegi è un mastino e Javi Martinez, giocandogli al fianco, potrebbe finalmente essere libero di esprimere tutto il suo enorme potenziale senza limitarsi alla fase di interdizione. La capacità di dirigere il gioco di Orbaiz non si discute, ma altrettanto indiscutibile è la sua staticità attuale, soprattutto se confrontata col dinamismo dei due corregionali navarri. Vedremo, francamente le sue possbilità di conservare il posto da titolare mi sembrano ridotte.

David Lopez 5: una bocciatura sonora e ampiamente meritata per l'ex Osasuna, arrivato tra speranze e grandi aspettative in estate e rivelatosi via via un corpo estraneo alla squadra, tanto da finire ben presto ad intristirsi in panchina mentre Susaeta folleggiava in campo. I motivi di quest'annata balorda del riojano non sono di facile individuazione: dire che il difensivismo di Caparros non gli si adatta è un azzardo, visto e considerato che David è esploso all'Osasuna con Ziganda, non proprio un profeta del calcio totale; la fiducia di tencico e ambiente l'ha avuta a lungo; i mezzi ci sono, anche se non sono eccezionali. Non è un crack, insomma, ma un buon esterno destro che sa crossare ed ha un buon tiro dalla distanza. Quest'anno, però, non è davvero mai riuscito a mettersi in mostra all'interno della manovra della squadra e ha finito per intestardirsi spesso in azioni palla al piede che non gli competono, risultando superfluo quando non proprio controproducente. Il prossimo anno la prova d'appello: o si sveglia o se ne va, anche perchè Susa ha già fatto vedere di valere molto più di lui.

Gurpegi 8 fuori scala: rientrando a fine aprile ha ovviamente giocato pochissimo, ma il suo ingresso in squadra ha portato una ventata di gioia e una rinnovata determinazione in tutto l'ambiente. L'acquisto migliore per la prossima stagione sarà senza dubbio lui. Bentornato, Carlos!

Cuellar, Muñoz, Tiko s.v.:
pochissimi minuti per Tiko e Cuellar (altro acquisto incomprensibile), ormai in partenza verso altri lidi. Muñoz avrei sinceramente voluto vederlo di più, perchè in alcuni spezzoni di gara ha mostrato cose interessanti; a parer mio doveva essere il primo rincalzo per la linea mediana, invece Caparros ha preferito spesso altre soluzioni rispetto all'impiego del mediano ex Osasuna. Devo dire che non ho ben capito certe scelte di Jokin, che prima ha richiesto determinati giocatori e poi li ha sottoutilizzati in stagione...tanto valeva risparmiare qualche euro, no?

lunedì 2 giugno 2008

Brevi di mercato.


Yuri Berchiche con la maglia del Tottenham (foto As).

Nella scorsa estate l'Athletic perse due pezzi da novanta della sua cantera, Mikel San José e Yuri Berchiche, convinti dalle sterline di Liverpool e Tottenham a lasciare la Bizkaia per tentare l'avventura in Inghilterra. Adesso sembra che almeno uno dei due ci abbia ripensato e voglia tornare a Bilbao. Si tratta del gipuzkoano Berchiche, 18enne fluidificante mancino di cui si dice un gran bene, attanagliato dalla nostalgia e desideroso di rientrare nella famiglia zurigorri anche per la presenza di un tecnico che non ha problemi nel lanciare i giovani qual è Caparros. Vista l'assenza di un terzino sinistro valido oltre a Koikili, e stanti le difficoltà nel comprare Garrido e Monreal (il secondo, più appetibile, costa davvero troppo), il giovane Yuri ha intravisto l'opportunità di potersi giocare da subito l'ingresso in prima squadra, lui che già sembrava in predicato di poter battere il record d'esordio di Etxeberria quando giocava nella Juvenil. L'operazione-rientro è partita, Macua l'ha confermata e sembra ormai solo questione di tempo. Berchiche è un laterale di spinta puro, che dà il meglio di sè quando deve proporsi, bravo negli inserimenti e molto dotato nel tiro: non proprio l'ideale di Jokin, dunque. Il tecnico di Utrera, tuttavia, ha le caratteristiche giuste per insegnare al ragazzo a difendere e per limarne quegli eccessi caratteriali che ne hanno segnato gli esordi sul terreno di gioco. Sarebbe un acquisto molto interessante, speriamo che vada rapidamente in porto.

Joseba Del Olmo sembra vicinissimo all'Athletic. L'ala sinistra dell'Eibar, 6 gol finora in Segunda, ha già un accordo con la società e aspetta solo la fine del campionato (mancano appena due giornate alla conclusione della Liga BBVA) per annunciare il suo addio alla squadra rossoblù. Athletic ed Eibar, da parte loro, sono giunte da tempo a definire le cifre dell'acquisto del 26enne di Santutxu: il club biancorosso pagherà la clausola di rescissione, fissata in 300.000 euro, e Del Olmo sarà un Leone. Confesso di essere molto curioso per l'arrivo del biscaglino, descritto da più parti come un giocatore molto interessante dal punto di vista tecnico; sicuramente è un acquisto da fare, perchè a sinistra non siamo molto coperti (Gabilondo ha limiti noti, David Lopez ha fatto ridere quest'anno) e anche perchè verrà a costare pochissimo. Del Olmo, poi, oltre ad essere più che felice di giocare nella squadra dei suoi sogni, andrà a ricomporre con Koikili il tandem che tanto bene fece nel Sestao due stagioni fa. Un buon viatico, dunque, sperando che Josebita (così lo chiamano i tifosi dell'Eibar) sappia farsi valere anche in Primera dopo la cavalcata che l'ha portato dalla Tercera alla Segunda nel giro di tre anni.

Ultima notizia: Armando ha prolungato di un anno il suo contratto con l'Athletic, che include inoltre l'inserimento del portiere nello staff tecnico della società dopo il ritiro, che avverrà presumibilmente al termine della prossima stagione. L'estremo difensore di Sopelana ha avuto qualche titubanza ad accettare perchè quello che si prospetta per lui è un ruolo da dodicesimo, mentre diverse società si erano fatte vive col suo procuratore offrendogli un ingaggio da titolare. Armando, però, ha deciso di restare nel club per cui tifa e che gli ha dato l'ultima grande chance della carriera a 37 anni suonati: "Qui mi sono sentito rispettato - ha detto il portierone in conferenza stampa - il calore della gente mi ha aiutato ad integrarmi e tutto è stato molto facile. Per me è una responsabilità maggiore e una grande sfida". Anche questo è Athletic!