venerdì 11 gennaio 2008

Andata degli ottavi di Copa del Rey: Athletic 1-1 Espanyol.

Athletic Club: Aranzubia; Iraola, Ustaritz, Amorebieta (80' Luis Prieto), Del Horno; Muñoz, Tiko (58' Javi Martínez); Susaeta, Yeste, Gabilondo (38' Garmendia); Aduriz.
Espanyol: Lafuente; Zabaleta, Lacruz, Torrejón, David García; Valdo, Ángel (77' Moisés), Lola, Moha; Luis García (81' De la Peña), Jonathan (83' Tamudo).
Reti: 69' Jonathan, 78' Susaeta.
Arbitro:
Teixeira Vitienes (Colegio Cántabro).

Solito Athletic, e ormai mi sono stancato di ripetere queste due parole. Buon primo tempo dei Leoni, frustrato però dall'immutata sterilità offensiva, e ripresa in calando nella quale, come quasi sempre accade, gli avversari prendono il comando delle operazioni, si rendono pericolosi e arrivano, loro sì, al gol. Per fortuna ci pensa la "perla" Susaeta, che con un bel sinistro regala ai biancorossi almeno un pari, anche se le speranze di passare ai quarti sono notevolmente ridotte.
Caparros e Valverde operano un robusto turnover in vista di domenica e danno spazio alle seconde linee, tuttavia lascia piuttosto perplessi la decisione di Jokin di mettere in mediana la coppia Tiko-Muñoz, assolutamente inedita in questa stagione; per il resto scende in campo la formazione annunciata, con la sola variazione di Yeste titolare in luogo di Garmendia. Txingurri, dal canto suo, fa riposare in panchina Tamudo e De la Peña, presenta un centrocampo imbottito di riserve e si affida soprattutto alla verve di Luis Garcia, supporto rapidissimo e imprevedibile dell'unica punta Jonathan Soriano. La prima frazione, come detto, è tutta dell'Athletic, che rischia solo per un colpo di testa di Angel su corner e per il resto la fa da padrone sul terreno del San Mamés, ristretto in settimana su ordine di Caparros ma fatto tornare alle dimensioni originali dall'arbitro pochi minuti prima dell'inizio del match, grazie alla "soffiata" di Valverde che ben conosce il prato bilbaino. Al 24' primo brivido per Lafuente, altro ex insieme a Txingurri e Lacruz, che vede sfilare a pochi centimetri dall'incrocio dei pali una pregevole volee di Susaeta. Il portiere di Retuerto è bravo ad opporsi ad una successiva staffilata da 25 metri di Muñoz, ma nulla potrebbe al 42' sul pallonetto di Yeste che si perde però sopra la traversa. La ripresa si apre con un altro intervento di Lafuente, la cui uscita tempestiva evita il tiro a botta sicura di Garmendia (entrato al posto di Gabilondo, infortunato), poi l'Athletic progressivamente si sgonfia e lascia campo e iniziativa all'Espanyol. I "pericos" ringraziano e passano alla prima occasione utile: sventagliata di Luis Garcia da destra a sinistra, Aranzubia resta a metà strada e Jonathan lo beffa con un tocco di punta dopo un buon aggancio. Scoppia la contestazione al San Mamés, che individua in un Del Horno fuori forma e in Dani i principali responsabili del risultato, fischiandoli ogni volta che toccano il pallone. Aranzubia si riscatta parzialmente per l'errore precedente e sventa due conclusioni ravvicinate di Jonathan e Torrejon che, nel caso fossero entrate, avrebbero di fatto chiuso il discorso qualificazione, ed è proprio nel momento peggiore del match che i Leoni trovano la forza per reagire e per piazzare la loro zampata. Al 79', infatti, un pallone calciato da Yeste trova l'opposizione dei difensori e rimbalza verso Susaeta, che senza pensarci troppo conclude di rabbia col sinistro e buca un Lafuente fin lì impeccabile, regalando ai bilbaini il gol del pari. E' il giusto coronamento alla bella prova di Markel, migliore in campo per l'Athletic e di cui invoco un maggior impiego al posto del deludentissimo David Lopez. La rete dà la forza ai biancorossi per un ultimo assalto, risoltosi però con un nulla di fatto. L'obiettivo di non incassare gol è svanito, adesso per passare servirà una grandissima prova fra una settimana al Montjuic, una prova che, tanto per parlare chiari, difficilmente un Athletic del genere potrà fornire.

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