lunedì 30 maggio 2005

38a giornata: Espanyol 2-0 Athletic.

(As)

Espanyol (4-2-3-1): Kameni; Jarque, Lopo, Soldevilla, David García; Ito, Alex; Maxi (70' Ibarra), De la Peña (72' Fredson), Velamazán (62' Coro); Tamudo.
Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Iraola, Murillo (36' Lacruz), Prieto, Felipe; Orbaiz, Tiko; Solabarrieta, Jonan (60' Yeste), Ezquerro; Llorente (60' Urzaiz).
Reti: 35' Velamazán, 46' Lopo.
Arbitro: Lizondo Cortés.
Note: espulso Jarque (E) al 66' per doppia ammonizione.

Tre sconfitte nelle ultime tre partite di campionato, eliminazione nella semifinale di Coppa del Re, fuori dalla UEFA e anche dall'Intertoto: questo il bilancio del finale di stagione dell'Athletic. Gli addii di Valverde, Ezquerro e Del Horno, la stanchezza, il mancato turnover, la panchina corta e chi più ne ha più ne metta, ma alla fine ciò che conta è il risultato e i biancorossi sono riusciti a concludere nel peggiore dei modi una stagione già piuttosto disgraziata. La partita di ieri, se possibile, è il riassunto perfetto della temporada 2004-05: squadra che gioca bene ma è sprecona davanti e distratta dietro, allenatore incapace di cambiare volto al match, scelte iniziali incomprensibili. Felipe, un mediano, a fare il terzino sinistro; Jonan, che non giocava da due mesi, in campo da titolare; Urzaiz a scaldare la panca per un'ora; Guerrero, il Capitano, che non riesce a trovare un pò di spazio nemmeno all'ultima di campionato, peraltro iniziata senza Yeste. I due gol presi sono stati poi un classico di quest'anno. Il primo è arrivato su di un fuorigioco mal scattato (e infatti L'Athletic non ha in rosa un giocatore uno capace di comandare la difesa), il secondo grazie alla beata solitudine del difensore Lobo, lasciato libero di colpire di testa sugli sviluppi di un corner. Errori che abbiamo visto ripetere fino alla nausea. L'Espanyol, a cui servivano i tre punti per arrivare in UEFA, ha giocato con impegno e si è meritato la vittoria, mentre i Leoni non sembravano entusiasti all'idea di accorciare le vacanze per giocare l'Intertoto e si sono adagiati nella ripresa, giocata tra l'altro con un uomo in più. Un bene, forse, perchè l'Intertoto costringe ad una preparazione anticipata che svuota le energie già ad aprile e non è neppure un grande viatico per la UEFA vera e propria (a memoria, ricordo solo il Bologna di Mazzone capace di arrivare in semifinale dopo aver vinto l'Intertoto). Dell'ennesimo smacco di Valverde verso Guerrero non voglio parlare, perchè in questo momento potrei solo insultare l'ormai ex mister bilbaino. Rimando tutti i giudizi ai prossimi giorni, quando scriverò le pagelle della stagione e proverò ad analizzare serenamente l'operato del Txingurri.

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