sabato 1 ottobre 2005

Riassunto delle puntate precedenti.

Ciao a tutti, mi dispiace non aver aggiornato mai il blog ma sono stato fuori per quasi una settimana...sapeste com'è difficile cercare casa, ma alla fine ce l'ho fatta! In realtà avrei avuto un momento per scrivere, la mattina dopo il 3-1 rimediato in casa del Mandril, ma ero talmente incazzato che non ho avuto voglia... Bè, proviamo a rimettere insieme tutti i fili del discorso. Ci siamo lasciati alla vigilia della partita tra Real e Athletic, incontro, come detto, conclusosi con una sonora sconfitta dei Leoni. Ho visto la partita su Sky e confesso di aver trovato un Athletic tra i più brutti degli ultimi anni: involuto nel gioco, rinunciatario, svuotato e remissivo nella ripresa. Mendilibar ha presentato una formazione a parer mio indecente, un 4-5-1 con il solo Etxeberria di punta ed un centrocampo foltissimo per soffocare le iniziative delle merengues, che in realtà ha finito solo per intasare la nostra principale fonte di gioco in mediana, Pablo Orbaiz. Il gol fortunoso dei baschi (autorete clamorosa di Woodgate su tiro sballato del Gallo) ha mascherato per 45' i difetti dello schema biancorosso, difetti che sono venuti prepotentemente a galla nella ripresa quando il Madrid si è buttato in avanti alla ricerca del pari; il centrocampo sovraffollato in mezzo ha regalato le fasce al Real ed impedito di colpire in contropiede, poi il resto lo hanno fatto le amnesie della difesa, un reparto tornato a livelli di Terza Categoria. Aranzubia ci ha messo più di una pezza, ma davanti a lui agiva una linea difensiva modello "belle statuine" (guardare per credere il pari di Robinho e il 3-1 di Raul). Mendilibar ha aspettato di beccare la terza pera per inserire Iraola e Llorente, i nostri due giovani migliori tenuti a sorpresa in panca, ed in effetti ci sono state due belle occasioni nel finale per l'Athletic, cosa che ha solo fatto aumentare i rimpianti per le scelte sbagliatissime del tecnico. A parer mio i peggiori sono stati Lacruz (degno dell'ultimo Karanka) e Tiko, che ha sprecato tre nitide azioni da gol tirando invece di passare la palla al compagno libero. Evidentemente Mendilibar non è stato di questo parere, visto che i due sono stati schierati nell'undici titolare contro il Racing Santander. Risultato: 0-0 casalingo di fronte ad una delle squadre più scarse della Liga. Iraola ancora in panchina inizia a diventare un vero e proprio caso; il giovane di Usurbil sta incontrando un pò di difficoltà nel nuovo ruolo di trequartista destro e i tifosi iniziano a rimpiangerlo nella veste di terzino-fluidificante con la quale ha fatto sfracelli. La squadra ha avuto diverse occasioni nel finale (Yeste ha colpito un palo a portiere battuto), tuttavia ha giocato male per quasi tutta la partita. L'Athletic segna poco, è involuto nel gioco e Mendilibar sembra avere le idee confuse in merito ai giocatori da utilizzare; è vero che il nuovo allenatore ha bisogno di tempo, ma la classifica inizia a farsi preoccupante e la trasferta di domenica a Vilarreal non sembra l'ideale per recuperare un pò di terreno. Esiste però una questione più importante dei risultati sportivi della squadra. La giunta presieduta da Lamikiz (che d'ora in poi chiamerò solo Giuda) ha approvato con una certa maggioranza l'adozione della scritta pubblicitaria sulla maglia a partire dal prossimo anno. Avverto i lettori che, nel caso in cui questa eventualità dovesse concretizzarsi, chiuderò immediatamente il blog. Per ogni informazione su questa decisione schifosa, posto qui sotto l'articolo scritto dal Presidente della Peña Leones Italianos, a cui sono orgoglioso e onorato di appartenere, apparso sul Corriere della Sera online.

Anche l'Athletic si arrende allo sponsor
Calcio: la squadra di Bilbao avrà per la prima volta una pubblicità sulla maglia. Ma i tifosi annunciano il boicottaggio dello sponsor









Le maglie dell'Athletic e del Barcellona non saranno più le uniche senza sponsor (Reuters)

BILBAO - Crolla l'ultimo baluardo capace, finora, di resistere al calcio-business: l'Athletic Bilbao, unico club calcistico fino a oggi privo di sponsor sulle maglie, sfoggerà una scritta pubblicitaria sulle proprie maglie «immacolate» da più di cent'anni. La decisione è stata presa nella tarda serata di lunedì dall'assemblea dei soci. La squadra ne ha circa 30 mila (si può parlare di azionariato popolare), che sono anche automaticamente abbonati allo stadio San Mamés. Tutti possono votare il presidente (l'attuale, Fernando Lamikiz, ha vinto una consultazione elettorale svoltasi lo scorso anno), mentre il bilancio societario deve essere varato da «grandi elettori», ovvero soci che rappresentano per delega altri soci. Con 365 voti contro 232, i grandi elettori hanno dato l'avallo al preventivo per l'anno 2006, che prevede l'inserimento di una scritta pubblicitaria sulle maglie della squadra. La fazione pro-sponsor ha quindi prevalso di misura, nonostante Lamikiz avesse chiesto un consenso ampio.

STORICO - Si tratta di un avvenimento storico: l'Athletic era infatti l'unica squadra di un significativo campionato europeo a non sfoggiare scritte pubblicitarie e a fare a meno persino del cosiddetto «sponsor tecnico», avendo varato qualche anno fa una linea di abbigliamento sportivo propria («Marca Athletic»). Con un'analoga consultazione popolare, il presidente del Barcellona Joan Laporta aveva ottenuto un provvedimento simile tempo fa, «macchiando» le notoriamente vergini maglie «blaugrana» (pur optando per l'inserimento di un logo pubblicitario - quello dell'emittente pubblica catalana Tv3 - sulle maniche e non sul petto).

IL TRADIMENTO - Molti fan dell'Athletic si sentono traditi. Innanzitutto perché Lamikiz aveva giocato la propria campagna elettorale sul tema della tradizione e del filo diretto coi tifosi. Poi perché la protesta popolare aveva bloccato la sponsorizzazione delle «camisetas zurigorriak» solo un paio d'anni fa: allora il presidente Ignacio Ugartetxe - non eletto, ma succeduto al defunto Javier Uria - aveva tentato di inserire scritte pubblicitarie sulle maglie dell'Athletic, causando proteste e una manifestazione dei tifosi allo stadio San Mamés: 30 mila spettatori si presentarono sugli spalti con le maglie della squadra macchiate da una nastro nero sul petto. Poco dopo, Ugartetxe si dimise.

I PRECEDENTI - Per la verità un precedente c'è: l'Athletic giocò gli incontri di Coppa Uefa 2004-05 sfoggiando la scritta «Euskadi» (Paesi Baschi, nella lingua locale). Il governo regionale aveva generosamente sovvenzionato la squadra, ma pochi tifosi reagirono, credendo si trattasse di un atto di «promozione turistica e culturale» della regione, di cui l'Athletic è un simbolo sportivo incontrastato (nelle sue fila militano solo giocatori nati nelle sette province storiche basche, il che comprende anche la Navarra e i Paesi Baschi francesi). L'Uefa impose però che la stessa maglia fosse usata anche in una competizione nazionale, e la dirigenza optò per la Coppa del Re, per non violare la «verginità» delle maglie in campionato. Il successo commerciale delle divise di gioco targate «Euskadi» può aver animato i sostenitori della fazione pro-sponsor.

BOICOTTAGGIO - Non si sa ancora quale sarà lo sponsor dell'Athletic, ma le indiscrezioni si riferiscono alla banca Bbk, dai cui sportelli automatici, per la cronaca, i soci della squadra possono acquistare i biglietti degli incontri casalinghi inserendo la tessera di abbonamento, che funge anche da bancomat. Nel corso dell'assemblea che ha varato lo storico cambiamento, alcuni «grandi elettori» hanno annunciato il boicottaggio dell'azienda che sponsorizzerà l'11 basco.

Leggete e riflettete.
Intanto inserisco anche l'immagine con cui aprirò ogni post futuro.

2 commenti:

  1. Se i soldi incassati dallo sponsor servissero davvero per far fare un salto di qualità a una squadra che vivacchia sempre più pericolosamente vicino alla zona retrocessione..o per evitare l'insorgenza di problematiche finanziarie..beh..sarebbe dura dire da quale parte stia il bene del Bilbao..ciao ciao,Simone

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  2. credimi, c'è gente che preferirebbe retrocedere piuttosto che macchiare la gloriosa camiseta zurigorria! Io non sono così radicale, però la pubblicità sinceramente mi fa schifo...e comunque i soldi si trovano vendendo i giocatori, visto che la filosofia del club è sempre stata questa (ovvero: cessioni importanti nei periodi di magra e promozioni dal vivaio per rimpiazzare i partenti). Staremo a vedere...

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