venerdì 31 agosto 2012

Agur Javi.



E così alla fine non è stato Llorente il primo a lasciarci, nonostante le voci che per tutto agosto lo volevano alla Juve un giorno sì e l'altro pure (chiaramente quando mi trovavo in vacanza senza poter accedere a Internet...). Javi Martinez, infatti, mercoledì ha firmato la rescissione con l'Athletic e il conseguente contratto che lo lega al Bayern Monaco, che si è deciso a pagare per intero la clausola di 40 milioni all'Athletic, una delle tre condizioni poste da Urrutia per la cessione dei suoi gioielli ("Nonsiamo un club che vende i suoi giocatori. Perché un giocatoredell’Athletic vada via devono verificarsi tre condizionifondamentali: che il calciatore voglia andare via; che ci sia unclub a volerlo; che questo club sia disposto a pagarci la clausola direscissione" furono le parole testuali del presidente un paio di mesi fa). La cifra per me è spropositata, anche se avendo visto Javi fin dal suo esordio in Liga sono convinto che sia uno di quei pochissimi giocatori non offensivi in grado di poter cambiare volto a una squadra, e in tal senso i bavaresi hanno fatto un colpaccio per il loro centrocampo; Bielsa ha dichiarato che la squadra perde l'apporto di un giocatore superlativo, ma chiaramente ha anche aggiunto di voler guardare subito avanti. La reazione del mondo biancorosso non si è fatta attendere, e un profluvio di critiche, anche pesanti, e insulti si è riversato sul navarro. Dico la mia: non trovo giusto obiettare sulla scelta del giocatore di lasciarci per passare ad un altro club, in quanto nessuno all'Athletic firma a vita e con il sangue e pertanto nessuno deve sentirsi obbligato a restare, ma deve farlo se sente i colori nel profondo (Susaeta, per dire, ha rifiutato il Manchester United e ha prolungato per tre anni); inoltre non è corretto chiedere di dimostrare appartenenza assoluta ad un giocatore che non si è formato a Lezama, ma che venne prelevato a 17 anni dalla cantera dell'Osasuna e guarda caso proprio come ha fatto il Bayern, ovvero pagando per intero la clausola di rescissione. Proprio per quest'ultimo motivo trovo esagerata la reazione di gran parte del tifo zurigorri, che con certe uscite si è messo né più né meno al livello di quei club baschi che a giorni alterni attaccano l'Athletic per lo "scippo" dei giocatori di loro proprietà, come se ogni trasferimento non venisse profumatamente pagato. C'è un punto su cui invece condivido ogni critica al difensore/mediano di Aiegi: il comportamento personale tenuto nella vicenda. E non per il sorrisone con cui è stato immortalato nell'atto di firmare il contratto col Bayern, né per le frasi di circostanza con cui si è presentato ai nuovi tifosi e che sono sempre le stesse ("sono felice di essere qui", "questo è un club storico", "sono venuto per vincere titoli"). No, a darmi fastidio sono state la fuga notturna da Bilbao su un jet privato per andare a sostenere la visita medica a Monaco, l'ingresso nella sede della società bavarese coperto da un ombrello per sfuggire ai fotografi, il mancato saluto ai tifosi bilbaini, le scaramucce finali con la Giunta presieduta da Urrutia, le promesse di fedeltà pronunciate solo un paio di mesi fa e ora infrante. Se un giocatore vuole andarsene sono fatti suoi, l'Athletic ha resistito finora cedendo fior di campioni e continuerà a farlo, ma la gestione da parte di Javi e del suo entourage del passaggio al Bayern è stata davvero deludente. Non chiedo a un giocatore formatosi a Tajonar fedeltà eterna ai colori biancorossi, ma un po' di rispetto in più per il club che lo ha fatto crescere nella élite e diventare un nazionale sì, lo avrei voluto vedere. Ma qualcosa si era rotto nel rapporto tra il navarro da una parte e Urrutia e i tifosi dall'altra; ho apprezzato l'intransigenza della società nel volersi far pagare tutta la clausola, mentre non mi sono piaciuti certi atteggiamenti tesi a colpevolizzare il calciatore e a fare un po' di vittimismo dopo il suo addio. Sia come sia, Javi Martinez ormai è il passato, perciò grazie di tutto e addio.
L'Athletic adesso dispone di una cifra notevole per tornare sul mercato, anche se i nomi che girano, per un motivo o per l'altro, sono tutti poco convincenti, almeno per me. Detto che la Real Sociedad non vuol vendere nessuno e che l'Osasuna non dispone di giocatori particolarmente appetibili (l'unico mi pare Kike Sola, che però viene da un anno in bianco per infortunio), la rosa dei possibili obiettivi comprende Beñat del Betis, Monreal del Malaga, Raul Garcia dell'Atletico Madrid e Mikel Rico del Granada. Beñat, l'unico che prenderei, costa parecchio (20 milioni) ma soprattutto non è molto gradito a Bielsa, che lo considera più che altro un rincalzo e ha già detto di preferire l'impiego di Ruiz de Galarreta come alternativa ai titolari. Rico viene valutato 11 milioni dal suo club, cifra che definire esagerata è poco. Monreal sarebbe il terzo difensore sinistro della rosa dopo Aurtenetxe e Castillo (senza contare l'adattabile Iñigo Perez e Saborit del Bilbao Athletic), e sinceramente credo ci siano altri ruoli da coprire. Raul Garcia ha giocato un grandissimo campionato l'anno scorso con l'Osasuna, tornando ai livelli pre-trasferimento all'Atletico, però ha più volte espresso un forte sentimento anti-Athletic, quindi per me anche se fosse la reincarnazione di Pelé rimarrebbe ben lontano da Bilbao.
Vedremo come deciderà di muoversi il club, anche rispetto a Llorente che, a meno di colpi di scena dell'ultimo minuto, rimarrà in biancorosso almeno fino a gennaio. Di certo la fine del mercato porterà un po' di tranquillità, ovvero ciò che serve all'ambiente dopo la brutta partenza in Liga e la pessima prova del Calderon.

Sono usciti i gironi di UEFA: gruppo non impossibile per i Leoni, che hanno pescato Lione, Sparta Praga e Hapoel Kiryat Shmona. Ieri gli uomini di Bielsa, in formazione del tutto sperimentale, hanno pareggiato 3-3 a Helsinki con reti di San José, Toquero e Igor Martinez. Infine un'ultima notizia di mercato: David Lopez ha rescisso il suo contratto ed è libero di cercarsi una nuova squadra, come Cerrajeria prima di lui. Degli "scartati" dal tecnico in rosa resta solo Ustaritz, che peraltro potrebbe anche essere provato viste le prestazioni finora inguardabili della difesa.

4 commenti:

  1. Ciao Edo per me un giocatore può andare dove vuole basta che sia onesto e trasparente.A me non è piaciuto quando hanno dato del mercenario a Fernando io lo avrei contestato per il suo scarso impegno nelle ultime partite e non perchè voleva andarsene.Un'ultima cosa concordo pienamente con te sul fatto che,come tifoseria,ci siamo un pò "Errealizzati" o "Osasunizzati" e mi da molto fastidio la cosa.Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marco, concordo su Llorente in parte, nel senso che pure lui sta portando avanti una manfrina stucchevole, anche se ha il pregio di aver detto di voler partire (però la tiritera sul suo contratto va avanti da marzo...). Secondo me la situazione è sfuggita di mano a lui e al procuratore, avrebbe benissimo potuto rinnovare e poi chiedere alla società di cederlo a un prezzo inferiore alla clausola; ma tant'è, ormai è andata così.
      Il fatto di gridare allo scandalo quando un giocatore se ne va è un fatto legato alla visione molto romantica di molti tifosi, che forse non hanno ben compreso cos'è il calcio moderno... Comunque è quasi ridicolo protestare per come il Bayern ha preso Javi Martinez quando noi lo prelevammo allo stesso modo da Tajonar.

      Elimina
  2. Ciao Edo,

    Leggevo sul Mundo Deportivo che Urrutia vuole denunciare il Bayer per la questione di Javi. Sai qualcosa in merito?

    Importantissima la vittoria scacciapensieri contro il Valladolid ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Andrea, la questione è la seguente: secondo normativa FIFA, una giocatore non può operare la rescissione unilaterale tramite il pagamento della clausola da parte di un altro club se si trova nel cosiddetto "periodo protetto", ovvero le tre stagioni successive alla firma di un rinnovo contrattuale se questo è avvenuto prima che il calciatore stesso compisse 28 anni di età. Se l'Athletic facesse ricorso, Javi Martinez non subirebbe conseguenze, mentre il Bayern potrebbe essere condannato al pagamento di una penale e si vedrebbe congelare il mercato per 1 o 2 anni (tipo il Chelsea con Kakuta o la Roma con Mexes).

      Non so se Urrutia denuncerà i bavaresi, ma se c'è stata una violazione delle regola per me è giusto che chi ha sbagliato paghi.

      Elimina