giovedì 21 febbraio 2013

24a giornata: Malaga 1-0 Athletic.


La buona prova di Raul è stata la nota più positiva della serata (foto Athletic-club.net).

Málaga CF: Caballero; Sergio Sánchez, Lugano, Weligton, Antunes; Portillo, Piazon (81' Joaquín), Camacho, Isco; Baptista (58' Toulalan), Saviola (58' Santa Cruz).
Athletic Club: Raúl; Iraola, Gurpegui (26' San José), Laporte, Aurtenetxe; Iturraspe, De Marcos (65' Llorente), Ander Herrera; Susaeta, Aduriz, Ibai.
Reti: 17' Saviola.
Arbitro: González González (Colegio Castellano-Leonés).

Partita giocata meglio dal Malaga, ma che l'Athletic avrebbe potuto pareggiare con un po' di freddezza davanti. Purtroppo se non segna Aduriz facciamo una fatica tremenda ad andare in gol, e ormai sono 4 gare di fila che Aritz resta a secco. Buona la prestazione di Raul in porta al posto di Iraizoz. Scusate il post telegrafico, ma sono stato molto impegnato in questi giorni. Martedì però ho partecipato a un dibattito via Skype con alcuni blogger e giornalisti bilbaini, e si è parlato anche (ma non solo) della partita; se volete risentire la mia prestazione - il castigliano è orripilante, abbiate pazienza - potete cliccare su questo link. Nella colonna di destra troverete la sezione "Ya puedes escuchar la tertulia correspondiente al 19 de Febrero", premete Play sul lettore e buon ascolto!

martedì 12 febbraio 2013

Il dilemma del portiere.



Il post di ieri sulla partita ha dato inizio a un dibattito, qui sul blog e su Facebook, riguardo alla successione di Iraizoz. Partiamo proprio da Gorka: la sua parabola discendente sembra ormai averlo condotto sull'orlo del baratro, come ha dimostrato la sonora pitada che lo ha investito durante la partita con l'Espanyol. Il pubblico non sopporta più i suoi errori, i compagni lo proteggono per dovere (ma le loro espressioni in campo sono inequivocabili) e i media, in particolare i blog, ospitano un profluvio di critiche anche da parte di chi lo aveva sempre difeso. Solo Bielsa ha parlato chiaramente in suo favore, e se per il navarro ciò è senza dubbio positivo (avere dalla propria parte l'unica persona che decide ha un peso specifico enorme), per il tecnico argentino potrebbe rivelarsi un boomerang. La mia opinione è che Iraizoz verrà schierato titolare almeno per qualche altra partita, e a quel punto tutto dipenderà da lui: un paio di prestazioni in serie come quelle di Maiorca o contro l'Atletico potrebbero far calmare le acque, mentre altri errori pesanti difficilmente sarebbero tollerati dall'ambiente. Riuscirà Iraizoz a tornare il buon portiere di qualche anno fa? La mia risposta è sì, a patto che lasci Bilbao. Nel Botxo è quasi del tutto "bruciato", e chiunque abbia una pur minima conoscenza del gioco del calcio sa benissimo che, per un portiere, non c'è niente di peggio che perdere la fiducia dell'ambiente. Il caso di Gorka mi sembra del tutto simile a quello di Daniel Aranzubia, guardameta peraltro ben più talentuoso del navarro (titolare nelle rappresentative giovanili spagnole davanti a Casillas, il riojano fu poi il terzo portiere delle Furie Rosse a Euro 2004). Aranzubia sbarcò in prima squadra con la fama del predestinato e, dopo alcuni buonissimi campionati, incappò in un paio di stagioni balorde, non resse alle pressioni esterne e finì per perdere il posto a favore di Lafuente, uno che normalmente avrebbe potuto giocare solo in presenza di infortuni o squalifiche del titolare. Non si riprese più e se ne andò al Deportivo, dove le sue prestazioni sono tornate a livelli discreti. Dato per certo che il tempo di Iraizoz come titolare nell'Athletic è segnato, quali sono le opportunità offerte dal mercato e dalla cantera per un ruolo tanto delicato? Analizziamole insieme per far proseguire il dibattito su basi maggiormente solide.

Mercato: la celeberrima scuola dei portieri baschi attualmente non è prodiga di alunni validi. Come ricordava un articolo di Gara di un paio d'anni fa (link), a fronte dei 28 portieri baschi presenti negli anni '70 e '80 nei due principali campionati spagnoli (12 in Primera e 16 in Segunda), nella stagione 2011/12 ce n'erano solo 8, un numero che al momento dovrebbe essere anche più basso. Insomma, in giro c'è poco o nulla. Impossibile pensare di sostiutire Iraizoz con l'eterno secondo Riesgo, con Zubikarai stra-riserva di Bravo alla Real Sociedad o con gente buona solo per la Segunda come Goitia e Santamaria; discorso diverso meriterebbe Oier Olazabal, terzo portiere del Barcellona, che tuttavia non si è mai misurato da titolare in una realtà importante. Un caso particolare è quello di Iago Herrerin, prodotto di Lezama passato all'Atletico Madrid B, recuperato da Amorrortu e girato al Numancia in Segunda per fare esperienza; a Soria sta giocando una buona temporada e il corpo tecnico potrebbe decidere di richiamarlo alla casa madre per il prossimo anno. C'è infine un portiere basco, che non gioca nella Liga, le cui qualità sono indubbie: si tratta di Stephane Ruffier, 26enne nativo di Baiona (Paesi Baschi francesi) e attualmente in forza al Saint-Etienne, dove si sta confermando tra i migliori della Ligue 1 nel ruolo. Fisico imponente, coraggioso nelle uscite e molto reattivo tra i pali, potrebbe rappresentare una vera e propria svolta per la porta biancorossa, anche se al momento è difficile che il suo club decida di privarsene a cuor leggero (e ad un prezzo non esoso); e pensare che qualche anno fa era stato molto vicino all'Athletic, che non lo prese proprio perché aveva già Iraizoz... Riassumendo, il panorama offre pochissimo e quel poco non è a buon mercato.

Cantera: come sempre, sono riposte in Lezama le speranze di trovare in tempi brevi un portiere capace di ereditare il ruolo che fu di Iribar e di mantenerlo per molti anni a venire. I nomi sui quali si concentrano le speculazioni degli esperti sono sostanzialmente due: Kepa Arrizabalaga e Alex Remiro. Il più conosciuto è il primo, diciottenne di Ondarroa alto 1 metro e 86 cm che ha giocato in tutte le selezioni giovanili spagnole e, al momento, fa parte dell'under 21; portiere dallo stile essenziale, dotato di grandi riflessi e molto completo, è forse il candidato principale per l'ingresso in prima squadra. Remiro ha un anno in meno e due centimetri di altezza in più, viene descritto come molto agile tra i pali ed è considerato uno dei migliori portieri in età Juvenil dello stato (non a caso è nazionale under 18). Accanto a questi due ci sono Aitor Fernandez (ex grande promessa del vivaio, è stato frenato dagli infortuni ed ora è stato ceduto al Villarreal con un'opzione di riacquisto) e Gorka Magunazelaia, che è divenuto titolare del Bilbao Athletic causa infortunio di Jon Ander Serantes (improponibile in Primera) e si è confermato con buone prestazioni, ma che non sembra comunque avere le qualità necessarie per imporsi in prima squadra. Vedremo cosa succederà, anche se è sempre difficile fare previsioni quando si parla di giovani.

Questi sono i nomi di chi potrebbe sostituire Iraizoz. A corto raggio vedo ben poche possibilità di manovra, visto che il mercato è chiuso e che promuovere adesso un ragazzino, specie con una situazione di classifica tutt'altro che rosea, sarebbe una follia vera e propria. Le soluzioni sono due: insistere col navarro, e ho già espresso i miei dubbi a riguardo, o dare un'opportunità a Raul per vedere sul serio di cosa è capace, visto che le pochissime presenze che ha messo insieme in due anni non bastano per giudicarlo. A parer mio il bilbaino è sempre stato più che sufficiente quando è stato chiamato in causa, anche se, a onor del vero, va detto che pure lui non sembra avere il proprio punto di forza nelle uscite alte, storico tallone d'Achille di Gorka. Inoltre Bielsa e i suoi collaboratori vedono i due tutti i giorni in allenamento, e se decidono di tenere Raul come secondo avranno i loro motivi. Intanto al 99% a Malaga giocherà Iraizoz... nel caso, speriamo tutti che riesca a fornire una prestazione migliore di quella vista contro l'Espanyol.

lunedì 11 febbraio 2013

23a giornata: Athletic 0-4 Espanyol.


L'immagine simbolo della partita: Iraizoz a terra mentre i giocatori dell'Espanyol esultano (foto Athletic-club.net).

Athletic: Iraizoz; Iraola, San José, Laporte, Aurtenetxe (59' Toquero); Iturraspe, De Marcos, Herrera; Susaeta, Aduriz, Muniain (23' Ibai Gómez; 53' Igor Martínez).
Espanyol: Kiko Casilla; Javi López (68' Mattioni), Colotto, Héctor Moreno, Capdevila; Víctor Sánchez, Forlín; Stuani,Verdú (81' Cristian Alfonso), Simao (53' Víctor Álvarez); Sergio García.
Reti: 28' Héctor Moreno, 57' Víctor Sánchez, 58' Stuani, 74' Verdú.
Arbitro: Velasco Carballo (Comité Madrileño).

C'è poco da dire dopo una sconfitta di queste proporzioni, giusto? E invece ci sarebbe molto di cui parlare, e non solo in negativo. Ieri infatti l'Athletic ha perso una partita assurda, giocata benissimo per mezz'ora, alla pari per altri venti minuti e poi gettata letteralmente nel cesso in un solo minuto di follia. Perdere tirando in porta più del doppio dell'avversario è dura, ma una delle più ferree leggi del calcio recita che chi sbaglia troppo paga, cosa che si è puntualmente verificata contro l'Espanyol. La partita contro la seconda squadra di Barcellona ha segnato poi il punto probabilmente più basso della carriera in biancorosso di un giocatore molto criticato negli ultimi mesi, anche su questo blog, ma che finora non aveva mai dato una tale sensazione di impotenza e frastornamento: Gorka Iraizoz. Primo gol: cross profondo dalla sinistra, Aurtenetxe (correo, senza dubbio) si fa scappare il suo uomo e lo lascia colpire, però Iraizoz si guarda bene dall'uscire e si fa infilare da una distanza di un metro e mezzo, due al massimo. Quale portiere di massima serie non accenna neppure l'uscita alta (non la presa, si badi bene: intendo l'uscita di pugno, sia essa sul pallone o sulla testa altrui) quando la palla ricade dentro l'area piccola? Nessuno. O meglio, nessun portiere forte. Uno scarso sì, purtroppo. Dall'altra parte Kiko Casilla ha smanacciato o colpito di pugno qualsiasi pallone transitasse a meno di tre metri dalla sua porta, e non a caso ha disinnescato Aduriz cercato molte volte con i cross dagli esterni. Secondo gol: questo è quasi incommentabile. Victor Sanchez entra in area e Iraizoz, vivaddio, esce. Il problema è che non si butta a terra cercando il pallone, no; resta in una posizione mai vista, inginocchiato o quasi seduto, braccia lunghe attaccate al corpo e zero mobilità. L'avversario, che di ruolo è un centrocampista difensivo, una volta a tu per tu col portiere conclude pure maluccio, ma l'uscita "a ranocchia" di Iraizoz è talmente inefficace da far passare perfino quella mezza puntata. No comment. Terzo gol: cross dalla sinistra e Stuani, per me in fuorigioco, tocca e lo infila. Iraizoz è in uscita bassa e la palla gli passa sotto il corpo, ci può stare ma di solito lì il portiere la intercetta con le gambe, a meno di non buttarsi un quarto d'ora dopo. Quarto gol: per una volta che para un rigore (tirato malissimo da Verdú, va detto), Gorka non trova di meglio che respingere il pallone proprio sui piedi di chi l'aveva calciato. Sarà sfortuna, ma un rigore a mezz'altezza, poco angolato e tirato di piatto non è quel che si definisce una bomba, per cui poteva anche provare a deviarlo di lato. In ogni caso la frittata ormai era fatta.
Non per dare tutte le colpe a Iraizoz, ma anche ieri a portieri invertiti i Leoni avrebbero vinto di brutto. La squadra ha giocato bene fino al 3-0, con i soliti errori dietro ma anche con una circolazione di palla fluida quasi come l'anno scorso. Davanti Susaeta e co. hanno sbagliato molto, dunque a loro va la colpa per non aver indirizzato la partita nel modo più consono a quanto espresso sul campo, tuttavia è anche difficile giocare sapendo che agli avversari bastano tre tiri per andare sul 3-0. Lì la partita è finita e c'è poco da commentare sul resto. Mi ripeto: quest'anno abbiamo perso troppi punti per colpa del nostro numero 1 e non capisco cosa stia aspettando Bielsa per dare un'opportunità a Raul. Qualche anno fa Dani Aranzubia, a parer mio portiere dieci volte più forte di Gorka, venne fatto fuori a vantaggio di Lafuente (!) per molto meno, soprattutto perché il pubblico lo fischiava spesso e lui palesava un'insicurezza sempre crescente. Ieri Iraizoz è stato sonoramente contestato dal San Mamés, cosa che di certo non lo aiuterà a ritrovare la condizione migliore; Bielsa lo ha difeso, vedremo se domenica gli darà l'ennesima occasione. Io so solo che, con la zona retrocessione distante sei lunghezze, regalare altri punti alle dirette concorrenti potrebbe davvero essere fatale.

martedì 5 febbraio 2013

22a giornata: Valladolid 2-2 Athletic.


Susaeta festeggiato dopo il gol del 2-2 (foto Athletic-club.es).

Real Valladolid: Dani Hernández; Rukavina, Sereno, Valiente (37' Rueda), Peña; Larsson (67' Omar), Sastre, Rubio, Bueno; Óscar, Javi Guerra (83' Manucho).
Athletic: Iraizoz; Iraola, Gurpegui, Laporte, Aurtenetxe; San José, De Marcos, Herrera; Susaeta, Aduriz, Muniain (46' Ibai).
Reti: 7' Guerra, 15' Bueno, 21' De Marcos, 49' Susaeta.
Arbitro: Estrada Fernández (Comité catalán).

Dove potrebbe essere l'Athletic senza le partenze ad handicap che stanno caratterizzando la sua stagione? Di sicuro più in su del tredicesimo posto attuale, a +6 dalla terzultima e a -8 dalla sesta piazza (che però rischia di non essere l'ultima utile per la qualificazione UEFA: se l'Atletico Madrid dovesse raggiungere Real o Barcellona in finale di Copa del Rey, infatti, si liberebbe una casella europea). Purtroppo i Leoni hanno finora palesato la brutta tendenza ad andare sotto con troppa facilità, e non sempre sono stati abbastanza abili o fortunati da riuscire a rimontare. Venerdì sera a Valladolid almeno un punto è stato guadagnato, ma senza i pasticci dei primi 20 minuti la vittoria sarebbe stata ampiamente alla portata dei biancorossi, un po' com'era successo due giornate fa a Siviglia col Betis. La squadra in ogni caso è in crescita e la serie di tre risultati utili consecutivi lo dimostra: il gioco migliora, i giocatori sembrano aver trovato una forma ottimale e tutto ciò in campo dà i suoi frutti.
Bielsa conferma la formazione che ha battuto nettamente l'Atletico Madrid, con l'unica novità di Gurpegi al posto dell'infortunato Ekiza; Iturraspe è ancora in panchina e al suo posto c'è San José, molto a suo agio nel nuovo ruolo di mediano difensivo. Il Valladolid parte meglio, fa girare bene il pallone e mette subito in difficoltà la difesa bilbaina, che non a caso cade alla prima vera occasione: i padroni di casa muovono la sfera da destra a sinistra trovando il buco di Aurtenetxe, salito nell'azione precedente e mal coperto da Muniain, Rukavina centra indisturbato e Javi Guerra insacca approfittando della staticità dei centrali. La reazione dell'Athletic c'è ma si ferma al palo colpito al 14' da Aduriz, e per non smentire la regola del "gol sbagliato, gol subito" un minuto dopo il Valladolid raddoppia con Bueno (nell'occasione Iraizoz è rivedibile). Se il doppio colpo incassato qualche mese fa sarebbe stato fatale, adesso la capacità di reagire dei Leoni è ben altra. I giocatori in campo non perdono la testa ma iniziano a pressare alto e a passarsi il pallone come sanno, guidati da un Herrera magnifico in cabina di regia e con un Aduriz sempre più a suo agio nella veste di centravanti di manovra. A favorire gli uomini di Bielsa è anche la rete molto rapida di De Marcos, che riapre il match al 21' e permette loro di cercare il pareggio con meno frenesia e più raziocinio; la seconda parte della frazione è perciò un monologo zurigorri, senza occasioni nettissime ma con buone sensazioni a livello di gioco. Al 36' c'è però un brutto episodio da segnalare: Aduriz salta col braccio largo e colpisce Marc Valiente, costretto ad uscire per la rottura di uno zigomo. Sarebbe un cartellino rosso piuttosto netto (anche se la gomitata di Aritz sembra del tutto involontaria), tuttavia l'arbitro estrae solo il giallo. La ripresa inizia con Ibai al posto di Muniain, la nota stonata della serata, ancora una volta avulso dal contesto di squadra, impalpabile e francamente inutile. Al 47' il Valladolid colpisce un palo clamoroso con Javi Guerra e, come accaduto a parti invertite nel primo tempo, chi sfiora il gol finisce subito per prenderlo: due minuti dopo è infatti Susaeta a insaccare da un metro dopo una torre di Aduriz su corner, regalando così il sospirato 2-2 ai suoi. Il tempo per provare a completare del tutto la rimonta c'è, però il Valladolid torna a farsi sentire e la partita diventa un continuo ribaltamento di fronte, anche se le occasioni più nette sono di marca biancorossa con Aurtenetxe, Susaeta e Ibai (e ci sarebbe anche un "mani" in area di Rueda non visto dall'arbitro); alla fine il punteggio non cambia e le due contendenti si dividono equamente la posta.
Il punto serve a poco a livello di classifica, anche perché nella parte bassa ci sono stati molti risultati inaspettati (su tutti la vittoria del Granda contro il Madrid), tuttavia rafforza il momento positivo dei baschi e non può che influire positivamente sul morale e sulla tenuta psicologica di una squadra che, solo un mese fa, sembrava letteralmente sul punto di sbracare. Così non è stato, per fortuna, e tante ipotesi nefaste sorte allora stanno pian piano tornando nel dimenticatoio. Domenica prossima impegno importantissimo contro l'Espanyol, inutile dire che servirà una vittoria per lasciarsi definitivamente i cattivi pensieri alle spalle.