mercoledì 16 aprile 2014

33a giornata: Athletic 3-0 Malaga.



Vittoria netta e mai in discussione per l'Athletic contro il Malaga, schiantato letteralmente dal gioco frizzante degli zurigorri e castigato senza possibilità di appello da un Aduriz sontuoso. L'ariete di Donostia, che si trova in uno stato di forma eccezionale, somma già 15 reti in Liga (record assoluto per lui), una in più dell'anno scorso e con ben 8 partite in meno. Considerando poi il lunghissimo periodo di appannamento iniziale, costituito da 7 gare consecutive senza segnare, si capisce benissimo la crescita verticale nell'arco della temporada di Aritz, sul quale io stesso avevo iniziato a nutrire dei dubbi vista la sua partenza al rallentatore. Per fortuna erano solo le scorie della scorsa stagione, davvero massacrante per lui, ma una volta ritrovata la forma el Zorro è tornato il solito cannoniere implacabile, anzi è andato anche oltre i suoi soliti standard; non a caso, su vari media spagnoli si comincia a ventilare di tenerlo in considerazione per Brasile 2014. Speculazioni sulla roja a parte, è innegabile che Aduriz stia attraversando uno dei momenti più felici della sua intera carriera, facilitato (come lui stesso ha detto) da una squadra capace di creare molte palle gol e di metterlo quindi in condizione di andare a rete con grande facilità. In fondo, il grande merito di Valverde è stato proprio di non smarrire il gioco d'attacco imposto da Bielsa, nonostante le sacrosante modifiche per evitare le imbarcate difensive; semplificando, si potrebbe dire che Txingurri sia riuscito nell'impresa, sulla carta assai complicata, di unire gli automatismi offensivi del Loco alla solidità e alla garra dell'Athletic di Caparros. Tutto ciò senza tralasciare l'inserimento dei giovani, come dimostra la scelta di puntare su un ottimo Erik Moran per sostituire l'infortunato Mikel Rico. Intanto mancano 5 partite alla fine del campionato e i punti di vantaggio sul Siviglia, quinto, sono ancora 6. Il calendario è da brividi (Barcellona al Camp Nou, scontro diretto col Siviglia in casa, trasferta col Rayo, derby con la Real al San Mamés e chiusura sul campo dell'Almeria), ma se i biancorossi si giocano bene le proprie carte potrebbero coronare il loro sogno, impensabile solo pochi mesi fa: regalare una qualificazione Champion's a Bilbao 14 anni dopo il secondo posto dei Leoni di Luis Fernandez e Julen Guerrero.

lunedì 14 aprile 2014

Athletic vs Atletico.



Inizio, come spesso accade ultimamente, scusandomi per l'assenza prolungatissima. Purtroppo non ho molto tempo per aggiornare il blog e, se devo dirla tutta, quando il tempo c'è è la voglia a mancare. Scrivere di calcio e Athletic mi piace ancora da matti, quindi non sto pensando assolutamente di chiudere questo spazio; è la sua struttura, la sua forma, che dev'essere ripensata. Il blog, nato nove anni fa con il nome improponibile di "Athletic Club Bilbao Unofficial Fansite", è figlio di un'altra epoca, anche se sembra assurdo dirlo. Non voglio fare il Nonno Simpson della situazione, però nel 2005 le cose erano diverse: la Liga in tv era difficile da vedere (tranne che per le due solite note), lo streaming su Internet era ancora pionieristico e io stesso, per informarmi, spesso non avevo altro che il televideo, qualche sms da Bilbao e i giornali online del giorno dopo. Il blog era quindi uno strumento quasi di servizio, e come tale lo avevo impostato: cronaca delle partite, qualche notizia importante, approfondimenti una tantum. Adesso, però, la storia è diversa. Tra Fox, streaming, Youtube e altro, chiunque riesce a vedere sintesi e gol quasi in tempo reale, mentre di mercato parlano anche i siti italiani. Insomma, mi sembra che il blog sia pieno di contenuti obsoleti, o comunque poco interessanti. L'idea che ho in mente è di renderlo meno cronachistico e più di approfondimento, con meno tabellini e più focus su cantera e aspetti tecnico-tattici impossibili da sviscerare appieno nei report delle partite. È solo un'idea, chiaramente, e a questo punto vedrò di svilupparla dopo la fine della temporada, ma in ogni caso aspettatevi delle novità.
Un esempio di post che potrete trovare in futuro è quello che vi vado a proporre di seguito, nato da una domanda che mi è venuta in mente davanti alla splendida prestazione con cui l'Atletico Madrid ha demolito il Barcellona in Champion's: ma la squadra di Simeone è davvero tanto più forte dell'Athletic? Per rispondervi, ho pensato ad un confronto ruolo per ruolo tra i titolari colchoneros e quelli zurigorri; lo schema è un 4-1-4-1, plausibile per entrambe le squadre, e ho considerato solo i più presenti nell'undici base dei due tecnici. Ecco chi vince la sfida, almeno secondo me.
Iraizoz vs Cortouis: probabilmente uno dei duelli meno equilibrati. Iraizoz sta vivendo una delle sue migliori stagioni da quando è a Bilbao, tanto da aver rintuzzato brillantemente i tentativi di Iago Herrerin di imporsi come titolare, ma resta comunque distante anni luce dal livello del belga di proprietà del Chelsea, uno dei migliori al mondo nel ruolo (soprattutto alla luce della giovane età). Curtouis.
Iraola vs Juanfran: non sono tra quelli che impazziscono per Juanfran, che considero un buon terzino ma nulla più, mentre chi mi legge conosce la mia passione per Iraola, a parer mio uno dei laterali destri più sottovalutati degli ultimi 10 anni. Andoni è in chiaro declino fisico, come dimostrano le molte panchine riservategli quest'anno da Valverde, ma se è al 100% continuo a preferirlo al colchonero. Iraola.
Gurpegi vs Godin: due stagioni super per entrambi, anche se va detto che Gurpegi è un centrale adattato, quindi merita forse un elogio ancor maggiore. L'uruguagio, però, è un difensore più forte; per qualità individuali non è tra i top del ruolo, ma con il sistema di Simeone si è subito trovato alla grande ed è diventato il leader di uno dei pacchetti arretrati più rognosi d'Europa. Godin.
Laporte vs Miranda: lungi da me sostenere, come ho letto (mi sembra di ricordare) sul Guerino online, che Miranda non sia neppure tra i primi 100 difensori brasiliani, ma al momento ritengo che il centrale francese dell'Athletic gli sia già superiore. Per personalità e qualità tecnico-tattiche, Laporte si candida senza dubbio a finire ai primissimi posti della classifica dei migliori difensori del mondo entro breve tempo. Insomma, el Loco Bielsa non sbagliò quando decise di portarlo in prima squadra. Laporte.
Balenziaga vs Filipe Luis: come per i portieri, anche in questo caso non c'è gara. Balenziaga si è rivelato un discreto terzino sinistro (una casella che, negli ultimi anni, è stata molto complicata da riempire per l'Athletic), ma il brasiliano è di un altro livello, ed è stato bravissimo a confermarsi a Madrid dopo il brutto infortunio patito proprio contro gli zurigorri ai tempi del Depor. Filipe Luis.
Iturraspe vs Gabi: il capitano dell'Atletico è un giocatore roccioso, ordinato e di grande esperienza, ma non mi ha mai impressionato. Iturraspe, pur con qualche pausa ogni tanto, quest'anno sta dimostrando una qualità notevole in fase di organizzazione, tanto da richiamare l'attenzione di alcuni grandi club e del ct Del Bosque, e anche una buona attitudine da incontrista. Iturraspe.
Susaeta vs Arda Turan: Markel è un'ala che sa regalare giocate deliziose, però non fa della continuità (nell'arco di una stagione così come in un singolo incontro) il suo punto di forza. Vado col turco, calciatore che apprezzo oltremodo per la capacità di coniugare la qualità ad una cattiveria agonistica non comune. Arda Turan.
Ander Herrera vs Raul Garcia: due tipologie di centrocampisti diversissime. Ander è un classico trequartista di manovra di scuola iberica, estremamente dotato per il palleggio e con una visione di gioco di alto livello; il navarro, invece, è un incursore che ama il gioco verticale e gli inserimenti a rimorchio. Nonostante consideri il nostro numero 21 in assoluto superiore, Raul Garcia sta giocando una grandissima stagione ed è perfetto per la tattica di Simeone. Raul Garcia.
Mikel Rico vs Tiago: regista compassato il portoghese, tuttofare senza un compito preciso il basco. L'annata strepitosa (soprattutto la prima metà), l'apporto di concretezza al gioco della squadra e la lentezza del portoghese mi fanno propendere per il secondo, nonostante il notevole gap tecnico tra i due calciatori. Mikel Rico.
Munian vs Koke: duello interessante se ce n'è uno. Due talenti assoluti della Liga, due giocatori chiamati a segnare le sorti del calcio spagnolo del futuro come pochi altri. Il poliedrico Koke, schierabile praticamente in tutti i ruoli dal centrocampo in su, contro la seconda punta meno compresa degli ultimi anni (non a caso è confinata sulla fascia sinistra). Muniain sta avendo un ottimo impatto sul campionato dell'Athletic, ma il suo rivale (a 22 anni appena compiuti) è probabilmente l'uomo più decisivo dei materassai dopo Diego Costa. Koke.
Aduriz vs Diego Costa: l'Aduriz delle ultime uscite è sicuramente di un altro pianeta rispetto al centravanti abulico di inizio stagione. La distanza rispetto a Diego Costa, tuttavia, resta notevole: il brasiliano naturalizzato spagnolo è senza dubbio uno dei migliori attaccanti continentali dell'anno, se non il più in palla, e le sue prestazioni parlano da sole. Diego Costa.
L'1 contro 1 tra Athletic e Atletico finisce dunque 7-4 per i colchoneros, pur con qualche asterisco (Ander e Muniain su tutti). Continuo a credere che la distanza tra le due squadre sia meno netta di quella indicata dalla classifica della Liga, ma ciò non deve sminuire i madrileni, tutt'altro; essere primi in campionato e aver raggiunto una storica semifinale di Champion's con una rosa di certo non fantasmagorica è un risultato pazzesco, merito in primis dello stratega Simeone. La lezione, per l'Athletic e per "le altre 18", è chiara: un'idea di gioco precisa (che magari rifugga dal tiki-taka ad ogni costo, che andrebbe fatto solo con un certo tipo di giocatori), un'applicazione feroce e la fiducia nei propri mezzi possono condurre lontano, anche lontanissimo. Complimenti al Cholo e ai suoi ragazzi, con la speranza di poter seguire le loro orme in un futuro prossimo.