martedì 25 novembre 2014

12a giornata: Athletic 3-1 Espanyol.


Il calcio, si sa, non è una formula esatta, ma alla luce degli ultimi risultati dell'Athletic non posso non usare un'espressione tipica dei teoremi matematici: c.v.d., come volevasi dimostrare. Una volta smaltite le fatiche del preliminare, intese come carichi di lavoro specifici totalmente diversi rispetto al recente passato, i giocatori di Valverde hanno infatti ripreso a correre e a vincere, tirandosi fuori dalle zone più pericolose della classifica nel giro di un mese. Sarebbe facile, adesso, mettere alla berlina chi invocava l'esonero di Txingurri o proponeva roghi di piazza per alcuni singoli (un esempio su tutti quello di Etxeita, crocifisso dopo un errore col Porto e ora tra i più in forma), ma l'importante è solo e soltanto che i Leoni si siano ripresi; i tifosi da tastiera, quelli che a chiacchiere vincerebbero Liga e Champion's ogni anno, sinceramente lasciano il tempo che trovano.
Contro l'Espanyol, che si presentava al San Mamés forte di una striscia di 7 partite senza sconfitte contro l'Athletic (i pericos sono stati i primi a violare il nuovo stadio in campionato, lo scorso 16 febbraio), gli zurigorri hanno disputato una partita quasi perfetta. Dopo una prima mezz'ora di studio, con una buona occasione per l'Espanyol in contropiede e poco altro, il gol di un Aduriz sempre più imprescindibile ha indirizzato la partita sui binari dei padroni di casa, splendidi nel gestire al meglio la restante ora di gioco come raramente avevano fatto negli incontri precedenti. Buona circolazione di palla (Iturraspe finalmente è stato all'altezza), pressing a folate ma intelligente, freddezza e lucidità nella trequarti avversaria: questi gli elementi di una vittoria meritata e mai in discussione, specie dopo il bellissimo 2-0 di Viguera. Finalmente Borja ha mostrato sprazzi convincenti di quel talento che gli ha permesso di diventare, la scorsa stagione, capocannoniere e miglior giocatore della Segunda Division; la sua rete, un intelligente tocco d'esterno ad anticipare il portiere, è stata un capolavoro di rapacità e senso del gol, un segnale incoraggiante per il prosieguo della temporada (anche perché Aduriz fin qui è stato commovente, ma non possiamo chiedergli di tirare la carretta da solo fino a giugno). Nella ripresa il copione non è cambiato, anche se l'Espanyol ha fatto qualcosina in più nella seconda parte della frazione, con un tiro fuori di pochissimo di Stuani e un palo colpito da Salva Sevilla. L'Athletic, tuttavia, non è mai andato veramente in sofferenza, anche grazie alla prestazione di alto livello della coppia centrale Laporte-Etxeita, sempre più affiatata e precisa negli interventi. L'eurogol di Iturraspe, un destro da 25 metri di rara precisione, ha dato il via in anticipo ai titoli di coda, peraltro non interrotti dal 3-1 buono solo per l'onore (e per interrompere l'imbattibilità di Iraizoz, che durava da 372 minuti) di Victor Sanchez.
La marcia di avvicinamento ai livelli di gioco di qualche mese fa procede a buon ritmo. Muniain, Iturraspe, Mikel Rico e Laporte stanno iniziando a carburare, peccato solo che la qualificazione in Champion's sia compromessa. C'è però da ottenere la prima vittoria nel girone e da guadagnarsi il passaggio in Europa League: prossima fermata L'viv, avversario lo Shakhtar.

I più e i meno: merita un'ovazione Aritz Aduriz, senza il quale l'Athletic sarebbe perduto. Anche venerdì sera ha influito come nessun altro sul risultato, segnando un gol e inventando dal nulla l'azione (coronata da un assist sontuoso) che ha portato al raddoppio. E poi le palle difese, le sponde di testa, i corpo a corpo coi difensori avversari... andrebbe clonato, altroché. Bravo anche Borja Viguera, che ha realizzato il primo gol ufficiale in biancorosso e da lì in avanti è andato in crescendo, mostrando qualità non banali. Merita la continuità di cui ha bisogno. Muniain finalmente è stato incisivo, Mikel Rico sta salendo di livello e Iturraspe (gran gol a parte) è sulla via del pieno recupero. La coppia centrale Etxeita-Laporte ha confermato di essere in grandissimo spolvero.
Nessuna insufficienza piena, anche se Susaeta pure con l'Espanyol non ha brillato particolarmente. Un po' sottotono, Markel, in linea con una prima parte di stagione non all'altezza dei suoi mezzi. E se altri giocatori venerdì hanno dato segni di ripresa, l'ala di Eibar (corner-assist per Aduriz a parte) non ha battuto colpi particolari. Sarà per la prossima...

Athletic Club: Iraizoz; De Marcos, Etxeita, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Mikel Rico; Susaeta (68' Beñat), Viguera, Muniain (88' Unai López); Aduriz (81' San José).
RCD Espanyol: Casilla; Javi López (68' Arbilla), Colotto, Álvaro, Fuentes; Cañas, Víctor Sánchez; Lucas (55' Caicedo), Abraham (55' Salva Sevilla), Stuani; Sergio García.
Arbitro: Melero López (Andalucía).
Reti: 29' Aduriz, 43' Viguera, 77' Iturraspe, 84' Víctor Sánchez.

Foto: Athletic-club.net.

lunedì 10 novembre 2014

11a giornata: Valencia 0-0 Athletic.


Buon pareggio dell'Athletic in uno degli stadi più "stregati" della Liga, quel Mestalla dove i Leoni hanno vinto solo una volta negli ultimi 27 anni. Ed è un pareggio che vale più del semplice punto ottenuto: gli uomini di Nuno Espirito Santo avevano infatti sempre vinto in casa, mentre il rendimento di quelli di Valverde in trasferta è stato finora piuttosto deficitario (1 vittoria, 4 sconfitte e il pareggio di ieri). Txingurri si è presentato inoltre con molte assenze e una formazione inedita (e con due giovanissimi) nelle posizioni offensive, con Guillermo a sinistra, Unai Lopez al centro e De Marcos a destra dietro a Borja Viguera.
Date le premesse chiunque avrebbe firmato per il punto, ma ancor più importante è, a parer mio, la ritrovata solidità difensiva. Nelle ultime tre partite di campionato, l'Athletic non ha incassato reti nonostante abbia giocato contro il terzo (Valencia) e il quinto (Sevilla) miglior attacco; dato importantissimo vista la difficoltà dei biancorossi nell'andare a rete, specie quando Aduriz non è in campo. Anche ieri la coppia formata da Laporte ed Etxeita è stata quasi perfetta, tolto un errore di Xabi su Piatti al quale ha rimediato un Iraizoz molto attento; a sinistra Balenziaga cresce, e se Iraola a destra è in buone condizioni continua ad essere un cliente difficile per tutti sulla sua fascia di competenza. Intendiamoci, l'Athletic attuale non è neppure cugino di secondo grado di quello dello scorso anno, ma è giusto che non lo sia: la squadra aveva bisogno di ritrovare fiducia e l'unico modo per farlo, come dichiarato più volte da Valverde, era smettere di subire gol con la facilità dei primi tre mesi della temporada. L'operazione sta riuscendo: gli zurigorri si sono compattati, hanno smesso di regalare palloni agli avversari e hanno ricominciato a giocare con grinta e a pressare gli avversari con buona continuità. Le trame della scorsa stagione per il momento non si vedono, però il gioco semplice e lineare proposto ora da Iturraspe e soci sta portando quei risultati che finora non erano arrivati. Chiaramente la fase offensiva ne risente (non è certo colpa di Viguera se davanti arrivano palloni col contagocce...), tuttavia tenere in equilibrio il match è importante perché permette di poter sfruttare anche la minima occasione: ieri tale occasione è capitata a 10' dalla fine ad Etxeita in mischia, e se Diego Alves non avesse parato di faccia (!) ora staremmo commentando una vittoria clamorosa al Mestalla.
La nuova sosta per le nazionali arriva al momento giusto: i ragazzi potranno ricaricare ulteriormente le pile per dare l'assalto all'Europa League e portarsi nelle zone più nobili della classifica, sfruttando un calendario liguero che adesso si farà più semplice (Real Madrid, Barça, Valencia, Sevilla, Malaga e Celta, ovvero sei delle prime sette, sono già state affrontate). Sull'avventura in Champion's, che per motivi di tempo non ho potuto seguire al meglio, scriverò un post riassuntivo durante la pausa.

Valencia CF: Diego Alves; Barragán, Mustafi, Otamendi, Gayá; Javi Fuego, Tavares; Feghouli (80' Carles Gil), Rodrigo, Piatti (68' Negredo); Alcácer.
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Etxeita, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Mikel Rico; De Marcos, Unai López (51' Ibai), Guillermo (39' Beñat); Viguera (77' Kike Sola).
Arbitro: Del Cerro Grande (Madrid).

Foto: Athletic-club.net.

lunedì 3 novembre 2014

10a giornata: Athletic 1-0 Sevilla.


L'Athletic che risorge dopo un periodo estremamente buio, capace di ricordare a molti le sofferenze del "biennio nero" 2005/2007, ha la faccia pulita e piena di gioiosa stupefazione di Xabi Etxeita. Il centrale di Zornotza, dopo una stagione vissuta ai margini, è riuscito finalmente a ritagliarsi un ruolo da protagonista: gol vittoria una settimana fa ad Almeria, prestazione clamorosa ieri contro il Siviglia e sei punti in due partite che portano soprattutto la sua firma. Fatto strano per un centrale, ma se il ritorno della squadra su buoni livelli dipende innanzi tutto dal miglioramento della fase difensiva (parole di Valverde), è giusto che questa mini-serie positiva abbia trovato un testimonial come Etxeita. Ieri il numero 16 non ha sbagliato nulla: ottimo in marcatura su un cliente difficile come Bacca, ha strappato applausi a scena aperte con almeno tre chiusure eccezionali, dal valore né più né meno di un gol segnato; un piacere aver ritrovato il centrale che fu grandissimo protagonista della promozione dell'Elche di due anni fa, la cui sicurezza ha finito per contagiare in maniera più che positiva lo zoppicante Laporte di questa prima parte di temporada.
In generale, comunque, è stato tutto l'Athletic a fornire una prestazione di grande spessore, ricordando in alcuni momenti la squadra fantastica di qualche mese fa. Di fronte a un Siviglia lanciatissimo (in caso di vittoria, gli andalusi sarebbero stati primi in solitaria davanti al Real Madrid), i Leoni hanno iniziato subito con l'intensità dei giorni migliori, aggredendo in modo ossessivo i portatori di palla avversari e proponendo il gioco diretto e verticale marchio di fabbrica di Valverde. Le fasce, in particolare, hanno martellato come mai prima d'ora quest'anno, e non è un caso che il gol sia nato sull'asse Susaeta (assist) - Aduriz (gran tiro al volo), seppur su un'azione iniziata da un calcio piazzato dalla sinistra. Genera ottimismo il numero contenuto degli errori in fase d'impostazione, fin qui vero tallone d'Achille della squadra, seppur Iturraspe sia ancora lontano dai suoi picchi di rendimento più alti. Il dilemma del trequartista sembra poi aver trovato una soluzione grazie a De Marcos: Oscar chiaramente non garantisce la qualità di Ander Herrera in transizione, ma è in grado di creare scompiglio nelle difese avversarie col suo movimento costante, i tagli dal centro verso l'esterno e la ricerca ossessiva della profondità; in attesa che Ager Aketxe maturi (i colpi, come ha mostrato ieri, sono quelli del centrocampista di razza), per il numero 10 si prospettano molte partite da titolare come vertice alto della mediana biancorossa.
Novembre non poteva iniziare in un modo migliore per l'Athletic, atteso ora dal confronto con il Porto di mercoledì, decisivo per mantenere accesa la flebile speranza del passaggio del turno. La condizione fisica è in crescita, la convinzione è tornata e tanti giocatore-chiave fin qui deludenti stanno migliorando a vista d'occhio: possiamo farcela.

I più e i meno: voto 10 in pagella per Xabi Etxeita, autore di 90 minuti da Eniclopedia del Difensore Centrale. Aduriz ha dimostrato una volta di più di essere l'unico in grado di far male in area avversaria (e speriamo che il suo infortunio muscolare non sia grave), mentre De Marcos ha creato più di un grattacapo a Pareja e soci con i suoi movimenti. Bene anche Mikel Rico, continuo e splendido in interdizione, un Susaeta voglioso e un Muniain sempre al centro del gioco. A me è piaciuto molto anche Iraola, sicuramente in fase calante ma in possesso di una classe che lo rende tuttora un terzino elegante ed efficace (quando il fisico lo sostiene).
In una giornata positiva quasi per tutti, da segnalare le persistenti difficoltà di Iturraspe, che non è tranquillo e dà l'impressione di giocare con la testa piena di cattivi pensieri. Guillermo ha lottato e si è impegnato parecchio, ma non sembra avere il fisico e l'attitudine del puntero.

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Etxeita, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Rico; Susaeta (61' Aketxe), Muniain (81' Gurpegui), De Marcos; Aduriz (28' Guillermo).
Sevilla FC: Beto; Coke, Nico Pareja, Carriço, Tremoulinas; Krychowiak, Mbia (46' Banega); Aleix Vidal, Denis Suárez, Vitolo (46' Gameiro); Bacca (69' Iago Aspas).
Reti: 13' Aduriz.
Arbitro: Javier Estrada Fernández (Comité Catalán).

Foto: Athletic-club.net.